Giovanissimi della Paffoni – nati nel 2006, 2008 e 2013 – hanno sfidato ieri pomeriggio una compagine di detenuti nell’incontro inaugurale del campo da basket interno al carcere, attrezzato anche per la pallavolo.
E’ stato realizzato con il lavoro dei detenuti insieme a due palestre ai piani superiori e ad altrettanti spazi per lo svago col calcio balilla. Un progetto finanziato con i contributi di Fondazione comunitaria, Ordine degli avvocati, Rotary club Pallanza Stresa. A fare gli onori di casa è stata la direttrice, Stefania Mussio: “Oggi festeggiamo la realizzazione di un progetto nato all’interno dell’amministrazione carceraria che ha trovato sostegno dal territorio”. “Il campo – ha sottolineato Rita Russo (Provveditorato Piemonte e valle d’Aosta) – segnala anche le scelte di una città e di una amministrazione coraggiose”.
“Non posso che unirmi ai ringraziamenti alla fondazione e agli altri soggetti finanziatori – ha aggiunto il sindaco, Silvia Marchionini -, saremo sempre aperti alla collaborazione con futuri progetti nati sia all’interno del carcere che delle associazioni di volontariato che vi si impegnano”.
“Non è la prima volta che come Fondazione – è intervenuto il presidente, Maurizio De Paoli – collaboriamo con l’amministrazione carceraria. Abbiamo già organizzato una cena di Natale alla Scuola di polizia penitenziaria. Questo progetto è ancora più importante. Noi siamo una Fondazione di comunità, una comunità di cui fa parte anche al comunità del carcere”.
“Da tempo pensavamo ad un contributo a realtà vicine al nostro ambito professionale – ha detto Marco Marchioni, presidente dell’Ordine degli avvocati – quando l’amico e collega Paolo Ricci, che oltre ad essere consigliere della Fondazione lo è anche del nostro ordine, ci ha sottoposto l’idea siamo stati tutti d’accordo. Un caso unico visto che in altre occasioni c’è sempre qualcuno che solleva dubbi”.
“Noi siamo un club al servizio del territorio – ha ricordato Maurizio Bianchi, presidente del Rotary club Pallanza Stresa – e, quando dal territorio ci arrivano delle proposte, siamo ben lieti di vagliarle e di sostenerle”. “Sono particolarmente felice – ha concluso Silvia Magistrini, garante dei detenuti del carcere di Verbania – per la trasformazione di quello che era un cortilaccio in campo da basket. La prima volta che lo abbiamo visitato, col garante regionale, ci eravamo detti che andava trasformato in un ambiente più accogliente. Ricordo che quando siamo stati ricevuti da Papa Francesco, prima di congedarci il Pontefice ci ha detto ‘Mi raccomando fate nuovi progetti! Oggi mi sento di dire che abbiamo anche la sua benedizione”.
Il prossimo progetto, anticipa la direttrice Mussio, è già pronto: “Si tratta di rendere più accogliente lo spazio che già c’è dove i detenuti ricevono i figli”.