Nel pomeriggio del 7 settembre, la Polizia di Stato ha arrestato per estorsione, in flagranza di reato, un uomo di 30 anni, di nazionalità albanese, pluripregiudicato ed irregolare sul territorio nazionale.
L'uomo, che non ha mai dimorato nella nostra provincia, voleva, con la forza, accaparrarsi il controllo di una quota del mercato cittadino della cocaina e così d'iniziativa aveva inviato, lasciandola nascosta in una zona boschiva, ad un altro spacciatore locale, 500 gr di cocaina intimandogli di andare a recuperare quanto speditogli e procedere con l'immissione sul mercato locale. Al rifiuto del verbanese di sottomettersi alle sue richieste il cittadino albanese aveva iniziato a inviare forti messaggi minatori che, visto il fallito guadagno per la mancata vendita, gli intimava il pagamento di 20000 (ventimila) euro o in alternativa, la restituzione dello stupefacente più la somma di euro 10000 (diecimila) come penale. All'ulteriore diniego da parte del giovane di Intra di prestarsi all'albanese questi rinforzava i messaggi minatori accompagnandoli da "spedizioni in città di suoi collaboratori" per la riscossione del denaro. L'insistenza dei messaggi, inviati anche sul telefono della moglie del giovane, e gli ultimatum di richiesta di pagamenti oltre che le spedizioni punitive di fine agosto determinavano il giovane del VCO, che temeva per l' incolumità propria e per quella dei suoi familiari, a rivolgersi alla Squadra Mobile. Al personale della Squadra Mobile il giovane spiegava che, malgrado i suoi trascorsi, non aveva intenzione di immettere sul mercato della droga la sostanza inviatagli dall'Albanese ed indicava il luogo dove era stata depositata dagli emissari di questi. Recatisi sul posto gli Agenti della sezione Antidroga rinvenivano e sequestravano oltre 200 gr di cocaina. Appurata la genuinità della denuncia ed il fondato pericolo per la vita dell'uomo, sempre più disperato, dopo il fallimento di un primo incontro tra il giovane e l' albanese, la Polizia di Stato predisponeva un mirato servizio di osservazione e controllo per il giorno in cui l'albanese comunicava che si sarebbe presentato personalmente a riscuotere i soldi della mancata vendita della roba a titolo di "risarcimento". L'incontro avveniva in un locale del centro di Intra e veniva documentato da agenti della Squadra Mobile. Proprio mentre i due uomini erano seduti ad un tavolino i poliziotti, appostati nelle immediate vicinanze, notavano che l'albanese porgeva un borsello di colore scuro sul tavolino al verbanese, il quale riponeva all'interno delle mazzette di denaro riconsegnando poi il borsello.
Al termine dell'incontro, in corso Mameli, gli agenti della Squadra Mobile fermavano i due uomini e al controllo del borsello, oltre a documenti personali, trovavano le mazzette poco prima consegnate dal verbanese al suo estortore. A nulla sono valse le dichiarazioni dell'albanese circa la provenienza del denaro, asserito come proprio, poiché le matricole delle banconote corrispondevano a quelle sulle mazzette fotografate all'atto della consegna.
Dopo l'arresto, su disposizione dell'autorità giudiziaria, l'uomo è stato accompagnato alla Casa circondariale ove è ancora ristretto.