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Economia | 09 novembre 2023, 08:09

Il clima pazzo penalizza le coltivazioni piemontesi, ma il colpo di grazia arriva dall'inflazione

Gù i consumi di vino e frutta. Il quadro è stato delineato dall'abituale report dell'Annata Agraria di Confagricoltura Piemonte. Allasia: "Ma siamo stati bravi ad adattarci"

Il clima pazzo penalizza le coltivazioni piemontesi, ma il colpo di grazia arriva dall'inflazione

E' stato ancora una volta il clima, a influenzare l'agricoltura piemontese. Lo ha ribadito il report sull'annata agraria elaborata da Confidustria Piemonte, che ha registrato un inverno molto siccitoso, mentre solo verso maggio alcune province della regione ha visto precipitazioni in grado di agevolare la crescita delle coltivazioni, "salvando" la primavera. Infine, un'estate con valori termici da record, ha complicato il tutto, peggiorando la produzione e facilitando l'aggressione da parte di parassiti e altre minacce simili.

Il peso dell'inflazione sui consumi di vino e frutta

Secondo quanto esposto dal presidente regionale di Confagricoltura, Enrico Allasia e dal direttore, Lella Bassignana, restano però le preoccupazioni anche per il calo generalizzato dei consumi, soprattutto per il vino e la frutta, anche a causa della corsa dell’inflazione degli ultimi mesi e al generale aumento dei costi per beni e servizi.

Non si sta senza contadini

Gli agricoltori sono imprescindibili per la tenuta ambientale, sociale ed economica del territorio - ha detto, da Roma, il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -: è necessario scardinare l’atteggiamento ostile di chi non conosce o riporta il sentito dire, dando l’idea che il settore primario italiano contribuisca al consumo del suolo, al depauperamento delle risorse e via dicendo. Il sistema di regole europee ci impone di produrre ma con grandi limitazioni, le stesse che però non vengono applicate ad altri Paesi del Mondo, che in maniera piuttosto aggressiva si affacciano ai mercati senza tutelare consumatori e aree rurali”.

Carne debole

Anche per quanto riguarda il mondo dell'allevamento, l'aumento dei prezzi mostra un certo peso. "La più penalizzata è la razza Piemontese, che meriterebbe un piano di valorizzazione e rilancio decisamente importante", dicono da Confagricoltura. Come non bastasse, per il mondo dei suini, anche la Peste suina africana ha fatto i suoi danni. 

Il settore agricolo piemontese si è dimostrato finora intelligente e resiliente, capace di adattarsi alle modifiche dettate da molteplici fattori - dice Allasia -. Gli imprenditori affrontano ogni giorno scelte di grande valore strategico per il futuro: diversificando le attività in azienda garantiscono la loro sopravvivenza e soprattutto la sicurezza di quanto c’è di più prezioso in Italia: prodotti genuini e di alto valore nutritivo”.

E il direttore Lella Bassignana, sul fronte del cambiamento climatico, ha garantito impegno "per la valorizzazione delle nostre produzioni e per un'agricoltura che sia sostenibile sotto il profilo economico e ambientale”.

comunicato stampa

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