Attualità - 27 novembre 2023, 11:20

Fondazione Comunitaria presenta il progetto "Terzo Tempo" dedicato agli anziani fragili del Vco

L'iniziativa si inserisce nell'ambito de "La Cura è di Casa" e sarà presentata a Baveno il 28 novembre

Martedì 28 novembre la Fondazione Comunitaria Ente Filantropico del Vco presenterà il suo nuovo progetto “Terzo Tempo”, nato all’interno della già nota iniziativa “La Cura è di Casa”. L’appuntamento è fissato per le ore 11.00 nella sede dell’ente a Baveno (Strada del Sempione, 4). Interverranno diverse figure: Maurizio De Paoli, presidente della Fondazione Comunitaria; Aldo Reschigna, presidente del Consorzio Servizi Sociali Verbano; Angelo Barbaglia, direttore Consorzio Intercomunale Servizi Socio-assistenziali del Cusio; Anna Di Titta, vicesindaco con assessorato alle politiche sociali di Gravellona Toce; Carlo Spreafico, Gruppo accompagnatori volontari; Silvano De Regibus, Amici Parkinsoniani Vco.

Lo scorso maggio la rete de “La Cura è di Casa” ha ottenuto una ulteriore possibilità di crescere con una nuova progettazione, che Fondazione Cariplo ha deciso di sostenere attraverso un finanziamento triennale all’interno del bando Welfare in Ageing, con l’obiettivo di rafforzare e innovare i servizi per gli anziani fragili del Vco. Questa nuova progettazione, denominata “La Cura è di Casa - Terzo Tempo”, ambisce alla costruzione di luoghi e servizi di welfare diffusi e comunitari per il supporto agli anziani fragili del Vco ed è promossa dalla rete composta dai Consorzi dei Servizi Sociali del Verbano, del Cusio e dell’Ossola, dalle associazioni GAV - Gruppo Accompagnatori Volontari, Pro Senectute Omegna e Auser Domodossola, e vede l’adesione di due nuove realtà del tessuto sociale del volontariato locale, Afa Vco - Associazione Familiari Alzheimer e Associazione Parkinsoniani Vco Odv. Queste, in collaborazione con altre organizzazioni già inserite nella rete, progetteranno per sperimentare forme innovative di sostegno agli anziani più fragili, cercando di introdurre nuove offerte sul territorio e coinvolgendo la comunità attraverso nuove forme flessibili di aiuto.

La definizione Terzo Tempo sta a indicare una nuova fase del programma La Cura è di Casa e prende spunto dal mondo del rugby, dove il terzo tempo è, per tradizione, il momento del dopo-partita, una pratica dei giocatori di entrambe le squadre, che si riuniscono insieme alle proprie famiglie e spesso anche ai tifosi, per cenare e festeggiare insieme. La metafora vuole descrivere le relazioni per come dovrebbero essere, vissute e coltivate con atteggiamento di accoglienza e di condivisione e nel mondo della terza età, il terzo tempo sta a significare un momento per riavvolgere il filo di una vita di partite vinte e perse, di valori, di esperienza e di saggezza da recuperare per sé e per gli altri.

Infine, Terzo Tempo indica proprio la terza fase de La Cura è di Casa, che continua a crescere portando avanti sul territorio del Vco azioni a sostegno degli anziani, cercando di introdurre nuovi servizi per stare al passo con nuovi bisogni e nuove caratteristiche dell’invecchiamento.

Sono quattro le macro-azioni che si intende realizzare da qui e fino a giugno 2026:

-       Costruzione di una filiera di pronto intervento sociale, a disposizione degli anziani più fragili, su tutti e tre i poli della provincia, con attenzione ai territori periferici e capace di fornire risposte tempestive ai casi di urgenza sociale nella terza età.

-       Organizzazione, ottimizzazione e potenziamento dei sistemi territoriali di trasporto sociale, partendo con la sperimentazione sul territorio del Verbano per cercare di rispondere alle necessità di accompagnamenti degli anziani, in un territorio dove i collegamenti e gli spostamenti sono spesso difficoltosi.

-       Promozione della rete del welfare generativo e dei servizi comunitari e di socializzazione offerti a favore degli anziani, con l’obiettivo di rafforzare e ampliare la rete dei salotti degli anziani che si sono generati sul territorio come luoghi di incontro e aggregazione.

-       Sperimentazione di nuovi luoghi e attività di welfare sul modello degli Alzheimer Cafè, dove attivare terapie non farmacologiche a supporto degli anziani fragili, per patologie neurodegenerative e altre patologie fortemente invalidanti e servizi a supporto di familiari e caregiver.

Per raggiungere questi risultati, si rende fondamentale coinvolgere la comunità, per intercettare nuove risorse di volontariato e invitare i cittadini a essere parte attiva per la costruzione di una comunità che si prenda cura dei più fragili, donando tempo e risorse per la buona causa.

Redazione