Un fiore per ciascuna delle 106 vittime di femminicidio del 2023

Si è conclusa con un maxi girotondo nel piazzale antistante il teatro “Il Maggiore” di Verbania, con la lettura dei nomi delle 106 vittime di femminicidio del 2023 - chiusa con l’assassinio di Giulia Cecchettin - e la deposizione di un fiore per ciascuna di loro ai piedi della panchina rossa dell’Avis, la marcia delle studentesse e degli studenti dell’istituto Ferrini Franzosini. I ragazzi sono partiti alle 14.30 dalle due sedi dell’istituto: via Antonio Massara a Pallanza e corso fratelli Cairoli a Intra. I due cortei si sono uniti in via San Bernardino, per entrare uniti nel piazzale del centro eventi.  Qui s’è unita al corteo il sindaco Silvia Marchionini con la fascia tricolore. Gli assessori Riccardo Brezza, Patrich Rabaini e la consigliera provinciale Magda Verazzi (con delega, fra le altre, alle pari opportunità e alle politiche giovanili) si erano aggregati al corteo partito da via Massara. 

Prima della lettura dei nomi e della deposizione dei cartelli con i nomi delle 106 vittime e dei fiori rossi ai piedi della panchina rossa dell’Avis, Marchionini ha pronunciato un breve discorso: “Da quando abbiamo inaugurato la panchina rossa molte altre donne sono state uccise. Dobbiamo ribadire con forza che chi ci vuole bene non alza le mani, o peggio. Credo che dovremo ripetere la marcia entro l’anno. Per strada ho incontrato più d’un cittadino che chiedeva di cosa si trattasse. Evidentemente il messaggio che abbiamo inteso lanciare oggi ha bisogno d’essere di nuovo ripetuto, perché sia chiaro a tutti che è ora di dire basta”.