‘’Abbiamo partecipato alla riunione con il Governatore del Piemonte Cirio sul tema del piano regionale delle attività estrattive (Prae) e appreso con soddisfazione che la Regione recepisce quelle che sono anche le nostre perplessità sulle conseguenze dell’applicazione di questo piano’’. Così commenta Giorgio Ferroni, sindaco di Crevoladossola, dopo l’incontro tra Assograniti e il presidente della Regione a Domodossola.
Il tema della convivenza con le attività estrattive è stato più volte motivo di discussione anche in consiglio comunale a Crevoladossola, dove tra l’altro da mesi tiene banco il problema della cava di Lorgino. Tema che divide ed alimenta polemiche.
‘’ Nessuno di noi nega l’evidenza, ossia che le cave di pietre ornamentali sono attività impattanti dal punto di vista ambientale e paesaggistico – afferma Ferroni - ma al tempo stesso non possiamo ignorare che stiamo parlando di un settore strategico per tutto il territorio che occupa centinaia di maestranze direttamente e nell’ indotto e a tale proposito serve una sintesi che metta assieme le questioni’’.
’’Il tema è indubbiamente complesso – sostiene il sindaco ossolano - e noi abbiamo sottolineato come l’applicazione del Piano Paesaggistico Regionale sia assolutamente difficoltoso, analogamente a quanto lo sono gli effetti delle ZPS (zone di protezione speciali). Se non vogliamo che i vincoli diventino oppressivi, non solo per le attività private, ma anche per quelle pubbliche, l’unica strategia è che si realizzino dei piani di gestione chiari e puntuali evitando di avere un impianto normativo generico che non tiene conto delle differenza territoriali. Sul tema Zps è evidente che un area attrezzata nel fondo valle non può essere considerata alla stessa stregua di un area naturalistica in quota e lo stesso ragionamento deve valere per l’applicazione del piano paesaggistico per cui si potrebbe ipotizzare l’esclusione della sua applicazione alle aree industriali già esistenti’’.
Ma Ferroni solleva un’altra questione: ‘’Quella dei vari iter approvativi di opere pubbliche e interventi privati, nel caso di pareri della sovraintendenza servono tempi certi per lo svolgimento delle verifiche, che nessuno vuole mettere in discussione, ma che devono essere realizzare in tempi ragionevoli. Analogamente vanno chiariti e regolamentati i meccanismi di partecipazione dei soggetti non istituzionali, attraverso la definizione concreta del concetto di ‘portatori di interessi diffusi’ con cui chiunque può pretendere di essere parte attiva nelle procedure di autorizzazione’’.