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Attualità | 30 dicembre 2023, 17:50

''Per i frontalieri la tassa Salvini premier-Giorgetti: un pasticcio''

Il senatore Enrico Borghi: ''Penalizzerà i nostri territori, dove il frontalierato è un pilastro dell’economia''

''Per i frontalieri la tassa Salvini premier-Giorgetti: un pasticcio''

‘La possiamo chiamare tassa Lega Salvini premier-Giorgetti quella introdotta sui frontalieri. E’ il federalismo made in Lega che anziché portare soldi in Vigezzo li porta a Torino’’.

Non le manda a dire Enrico Borghi (Italia Viva) tornando sul tema tassa della sanità che penalizzerà i lavoratori frontalieri. ‘‘La tassa serve solo a tappare i buchi di bilancio dell’asl del Vco, che da tempo chiude in rosso, L’incompetenza dell’asl e della Regione la pagano i frontalieri – afferma – Si fa cassa perché non si riesce a far quadrare i bilanci’’.

L’introduzione della tassa penalizzerà i lavoratori che vanno oltre confine. ‘’Tra il 3 e il 6 per cento – dice Borghi  -, una forchetta tra 600 e 2400 euro in proporzione al reddito. Somme che saranno trattenute alla fonte in parte date al Servizio sanitario nazionale per pagare medici e  infermieri e parte che finiranno alla Regione per fronteggiare i deficit della nostra Asl. La tassa serve a tappare il buco: si fa cassa perché non riesce a far quadrare i conti''.

Per Borghi però il provvedimento presenta elementi che potrebbero essere impugnati.

’Prima perché questa tassa non rientra nell’accordo italo-svizzero firmato 2020 – dice il senatore – ma il pericolo è che si mettono in dubbio i ristorni ai comuni del Vco, perché questa norma introduce un secondo soggetto oltre loro: la Regione. Che ora concorrerà sui ristorni. Per questo chiedo ai sindaci di darsi una mossa perché ad oggi è solo Italia Viva a cercare di far cancellare questa norma che supera addirittura un accordo bilaterale introducendo un nuovo carico fiscale per i frontalieri, che però non c’è nell’accordo. Non c’è uguaglianza tributaria, perché non tocca i frontalieri che lavorano il Slovenia, Francia, Monaco, Lussemburgo, Vaticano, San Marino. Il tutto nascondendosi dietro la Ragioneria di Stato, del cui parere non c’è traccia. Anzi, c’è una nota del marzo 2016 con cui la direzione generale del Ministero dice altro: cioè che sono gli accordi Italo-Svizzeri a stabilire la fiscalità dei frontalieri e quell’accordo stabilisce che non sono tenuti a versare altri contributi. Hanno creato una norma pasticcio, col risultato che la legge penalizzerà i nostri territori, dove il frontalierato è un pilastro dell’economia’’.

 

Renato Balducci

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