Quando gli aerei militari atterravano sulle autostrade della vicina Svizzera. Lo ricorda una nota di Ustra, l’ufficio federale delle strade svizzere, che rimarca come ‘’oggi percorrendo le autostrade svizzere quasi nessuno sospetta che in passato alcuni tratti di esse non venivano utilizzati solo per il traffico stradale, ma anche per l'aviazione militare. Diversi tratti della strada nazionale furono trasformati in aeroporti improvvisati per l'aeronautica militare’’.
Si risale al giugno 1960, in piena ‘Guerra Fredda’ e ‘’in questo contesto la Svizzera disponeva di un’aeronautica ben dotata con circa 350 aerei da combattimento. Alloggiati in bunker e caverne rocciose, ben protetti dagli attacchi. Gli scenari di minaccia dell’epoca vedevano le piste come un punto vulnerabile. Se fossero stati distrutti, gli aerei non avrebbero potuto né decollare né atterrare e sarebbero stati quindi resi inutilizzabili’’.
Cosicché nel progettare la rete autostradale - sempre anni '60 - si tenne conto delle richieste delle truppe aeree di piste alternative rapidamente attivabili. A questo scopo sono stati selezionati diversi tratti autostradali. Il Dipartimento militare federale responsabile coprì la metà dei costi di costruzione della rispettiva sezione. Ma usare le strade come piste non è stata un'invenzione svizzera. La Germania ha già implementato tali idee durante la seconda guerra mondiale.
Ustra ricorda che ‘’mercoledì 16 settembre 1970 ebbe luogo la prima esercitazione sulla tratta A1 Oensingen–Härkingen. Gli aerei decollarono e atterrarono tra i due ponti da Oensingen a Kestenholz e da Oberbuchsiten a Niederbuchsiten. La chiusura per quasi tutta la giornata dell'A1 necessaria per l'esercitazione si tradurrebbe probabilmente oggi in un vero e proprio caos nel traffico’’.
Oltre a Oensingen, le esercitazioni si sono svolte a Münsingen, Flums, Alpnach, Sitten, Aigle e Lodrino. L'ultima esercitazione si è svolta in Ticino nel 1991.