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Economia | 06 marzo 2024, 15:40

"Non ci possono essere frontalieri di serie A e di serie B"

Proposto un ordine del giorno da inviare al Governo ''perché venga stralciata la tassa sulla salute, che è ingiusta e in contrasto con il nuovo accordo fiscale''

"Non ci possono essere frontalieri di serie A e di serie B"

Non cala il pressing sul Governo sulla situazione dei frontalieri. Soprattutto dalla Lombardia l’attenzione viene tenuta alta dagli amministratori della provincia di Varese.  

Il presidente dell'Associazione Comuni di frontiera e sindaco di  Lavena Ponte Tresa, Massimo Mastromarino, ha chiesto ai parlamentari eletti nelle zone di confine di convocare la Commissione mista prevista dall'accordo fiscale, per dirimere le questioni interpretative nate sullo status di "vecchio frontaliere".

La richiesta dovrebbe servire a dirimere le questioni interpretative sorte sul riconoscimento dello status di “vecchio frontaliere” per quei lavoratori residenti nei Comuni di frontiera non riconosciuti negli elenchi predisposti dai Cantoni Ticino, Grigioni e Vallese, ma ricompresi in quello redatto dall’Istituto Geografico Militare per l’Italia.

Nell’ accordo tra Italia e Svizzera larticolo 9 prevede il regime transitorio per i lavoratori che al momento dell’entrata in vigore dell’accordo, o tra il 31 dicembre 2018 e il 17 luglio 2023, hanno svolto attività di lavoro dipendente nell’area di frontiera in Svizzera e che restano imponibili soltanto nella Confederazione Elvetica.

Per Mastromarino ‘’non ci possono essere frontalieri di serie A e frontalieri di serie B. Invieremo ai 518 Comuni di frontiera una proposta di ordine del giorno da approvare in Consiglio comunale e inviare al Governo con la richiesta di stralciare laTassa sulla Salute”, una tassa ingiusta e in contrasto con il nuovo accordo fiscale’’.

 C’è infatti  un elenco dei comuni Italiani (518) e svizzeri di confine, che ai sensi dell’articolo 2 del nuovo Accordo fiscale, includono le località poste entro i 20 km dal confine tra i due Stati ove risiedono i lavoratori frontalieri beneficiari del regime transitorio sopra richiamato.

’Ma tre Cantoni Ticino, Grigioni e Vallese – dice Mastromarino -  hanno inteso nelle direttive applicative dell’Accordo considerare “vecchi frontalieri” beneficiari del regime transitoriosolo quelli residenti nei Comuni italiani presenti nelle liste unilateralmente compilate a partire dal 1974, anno di stipulata del precedente accordo fiscale. In questo modo i “vecchi frontalieri” residenti in 71 comuni arbitrariamente non presenti in questi elenchi non vedono riconosciuto dalle autorità cantonali il beneficio del regime transitorio di tassazione unicamente in Svizzera. E’ un’evidente forzatura interpretativa, a svantaggio di molti frontalieri italiani, che impone una soluzione sul piano politico”.

 

 

 

Renato Balducci

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