Da questa mattina Antonella Mollia non è più segretario generale del comune di Verbania. Il sindaco Silvia Marchionini ha firmato il decreto di revoca dopo che la giunta, nella seduta di ieri, l’aveva autorizzata ad adottare il provvedimento, all’unanimità dei presenti. Assenti, al momento del voto, Raffaele Allevi, Anna Bozzuto e Riccardo Brezza.
“Un provvedimento legittimo, che non richiede nemmeno d’essere motivato”, spiega collegato in videoconferenza con la sala giunta l’avvocato Luca Armano che, con la collega Monica Colombo, assiste Marchionini. Mollia, con un post su Facebook, aveva anticipato che “il comune di Verbania ha indetto per oggi alle ore 14.00 una conferenza stampa ove, con ogni probabilità, tratteranno del mio “licenziamento”. Poco importa che non lo possano fare, che non rispetti le procedure di legge. Lo faranno”. Nessun licenziamento, ribatte Armano: “Il segretario non è un dipendente, viene scelto dal sindaco sulla base di un rapporto fiduciario e può essere revocato in qualsiasi momento”.
Nella nota scritta, letta prima delle domande dei giornalisti, Marchionini è tornata sul servizio andato in onda nella puntata de “Le Iene” di martedì 5 marzo: “Sono stata fermata all’improvviso in mezzo alla strada, il 1° marzo, per rispondere non a domande giornalistiche, lecite, ma ad un’imboscata organizzata ad arte con evidente intento giornalistico”.
Quattro le precisazioni sul contenuto del servizio. Innanzitutto, se le dichiarazioni dei commissari in televisione su un’indagine in corso sia lecita. Inoltre, è falso che alla vincitrice del concorso, Simona Ruspi, non sia stato assegnato il posto che si era aggiudicata: sul bando era precisato che l’amministrazione si sarebbe riservata la facoltà di stabilire un diverso contenuto all’incarico dirigenziale. La prima cittadina ha poi precisato che con è vero che la vincitrice avrebbe avuto diritto a 110.000 euro l’anno: la retribuzione tabellare prevede una quota fissa di 45.000 euro e una variabile tra gli 11 e i 45.000. I tagli che lamenta la dottoressa Mollia sono relativi alle funzioni dirigenziali revocate: la convenzione prevedeva 164.000 euro dal 17 luglio, 122.000 annui, 3.500 netti durante la malattia. “So - commenta – che continuerà la campagna di discredito e devo affermare che anche sbagliare la nomina di un segretario, che si è reso già protagonista di accuse verso gli amministratori che dovrebbe tutelare, è un errore oggettivo che ricade su di me. Si sappia che se è capitato ora a me può succedere domani ad altri che, al posto della collaborazione, vi sia la registrazione”.
Nessuna lezione dalle destre: “Rilevo, piuttosto, le interpellanze presentate da un gruppo consigliare di destra (Verbania Futura, ndr) in singolare coincidenza con le contestazioni di atti da parte della segretaria e gli articoli su testate nazionali”. Nessuno stigma esplicito ai tre assessori, assenti al momento dell’adozione della delibera: “Per aver affrontato le primarie nel 2014 so quali veleni si possano sprigionare”. Glissa sul silenzio del Pd, “Partito al quale sono iscritta da 17 anni”. “Continuerò – conclude Marchionini – per gli 86 giorni che mi restano ad inaugurare opere alle quali ho lavorato e a servire i cittadini dai quali, in questi giorni, mi arrivano tanti attestati di solidarietà”. Ai giornalisti, la prima cittadina si è presentata con a fianco gli assessori Patrich Rabaini e Giorgio Comoli, la vicepresidente del consiglio comunale Giovanna Agosti, i capigruppo di maggioranza Roberto Gentina (Pd), Fausto Cavallini (Alleanza Civica per Verbania) e Cinzia Vallone (Centro Riformista) a conferma dell’ampia, anche se non unanime, solidarietà della maggioranza.