"In Piemonte molti servizi socio sanitari assistenziali ed educativi a favore di cittadini e famiglie, spesso fragili e vulnerabili, sono garantiti dal mondo della cooperazione che operano in regime di accreditamento o attraverso appalti. Stiamo parlando di oltre 600 cooperative sociali e più di 35mila addetti, 4mila dei quali svantaggiati. Dal momento che è stato rinnovato il contratto collettivo nazionale che prevede un innalzamento delle remunerazioni, è urgente che la Regione Piemonte proceda ad un adeguamento delle tariffe e dei corrispettivi contrattuali", dichiara Daniele Valle, vicepresidente del Consiglio Regionale.
"Tali adeguamenti si rendono necessari sia per gli aumenti dei costi riconducibili al costo del lavoro (voce che ha un’incidenza media dal 65% all’85%), sia per gli intervenuti aumenti su tutte le altre voci di costo determinati dall’incremento generalizzato dei costi e dall’inflazione di questi ultimi anni. A tutto ciò si aggiunge anche la carenza di figure professionali nei settori sanitario, socio-sanitario ed educativo, che richiederebbe una strategia precisa per ampliare in modo significativo queste competenze specializzate attraverso una stretta collaborazione tra il settore pubblico e quello della cooperazione sociale. Se non si procede all’adeguamento, il rischio è che si verifichi una drastica diminuzione, se non interruzione, di servizi e presidi di prossimità. Purtroppo l’assessore Marrone ha risposto in modo vago e insoddisfacente in Aula al mio Question time sull’argomento, palesando la non volontà della Giunta Cirio di affrontare il problema visto che siamo a fine legislatura".
"Insomma, l’aumento del costo del lavoro è un elemento fondamentale per riconoscere il grande valore del ruolo delle imprese sociali, dal Pubblica Amministrazione dovrebbe dare l’esempio, invece per la Regione Piemonte il sostegno della cooperazione sociale può attendere", conclude Valle.