È una coalizione, non una semplice lista civica, quella alla guida della quale Michael Immovilli tenta la scalata a Palazzo di città. Le liste sono tre ma, anticipa il candidato sindaco, potrebbero addirittura diventare quattro. Oltre a “Nuova Verbania”, con capolista per il Consiglio comunale Mario Cerutti, ce ne sono altre due in corso di definizione: una con capolista Stefano Gaggiotti, già consigliere provinciale e comunale di Forza Italia, e l’altra con capolista Carmelo Cannata. Immovilli ha presentato i due nuovi compagni di viaggio sabato pomeriggio ad un folto pubblico di sostenitori nella sede del suo comitato elettorale, in corso Cairoli 98 a Intra.
“Dieci linee guida – ha spiegato – elaborate in sei mesi girando Verbania e raccogliendo indicazioni, suggerimenti, lamentele dai cittadini. Sono loro il nostro punto di riferimento. Per questo abbiamo deciso di non intervenire sulle polemiche contingenti che hanno caratterizzato la vita politica cittadina. Rispettiamo i partiti, ma noi abbiamo scelto un’altra strada. Né ci interessa attaccare l’Amministrazione uscente per quel che ha fatto o non ha fatto. Se c’è del buono lo teniamo e cerchiamo di migliorarlo”.
Questo l’elenco delle linee programmatiche suddivise in dieci capitoli: autonomia da Provincia e Regione che Verbania è costretta a subire, difesa dell’ospedale Castelli cestinando il progetto presentato prima di Natale “con cinque torri ma non un solo posto letto in più”, cura dei quartieri periferici penalizzati dalla destinazione del Pnrr concentrata nelle frazioni principali, viabilità e parcheggi (secondo lotto della variante leggera lungo il torrente San Giovanni), bonifica dell’area Acetati “recuperando il piano di fattibilità dell’allora assessore Margaroli”, ottimizzazione del centro eventi il Maggiore, rilancio di ConserVco e delle partecipate.
“Come prima cosa – ha promesso Immovilli – cercheremo di riaprire una discoteca, magari trovando un accordo con un privato. Quando il Tam Tam ha chiuso, l’Amministrazione avrebbe dovuto trovare una soluzione anziché affittare l’edificio ad un’attività di ristorazione”. In materia di bilancio si è troppo puntato sugli investimenti penalizzando la gestione corrente, occorre invertire la politica finanziaria del Comune”.