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Territorio | 24 giugno 2024, 10:49

Coltivare ortaggi e piccoli fiori per riprogettare la vita una volta tornati in libertà

Un’altra interessante iniziativa a cura della casa circondariale di Verbania

Coltivare ortaggi e piccoli fiori per riprogettare la vita una volta tornati in libertà

Un progetto per riabilitare i carcerati e prepararli alla vita che viene dopo. Si chiama “Semi di libertà” ed è un’iniziativa – l’ennesima meritoria – a cura della casa circondariale di Verbania (nella foto), sotto la direzione di Claudia Piscione. In buona sostanza, grazie anche alla collaborazione di associazioni, cooperative e volontari che operano in città e nel Vco, sarà permesso ai detenuti uno stato di semi-libertà allo scopo di coltivare ortaggi e piccoli frutti.

L’orto che nascerà tra le mura carcerarie, vedrà la presenza di un esperto dell’istituto professionale Vco Formazione. Di recente, va detto, lo stesso carcere di Verbania è stato “promosso” dal garante deputato a verificarne periodicamente lo stato di conservazione. La struttura di via Castelli, così è emerso dal report, seppur con alcune criticità è stata valutata positivamente, come le condizioni dei carcerati, un’ottantina in tutto quelli attualmente presenti.

Tra i progetti varati lo scorso anno spiccano la realizzazione di un campetto sportivo in uno dei cortili interni, mentre sono ormai assodate le esperienze, solo per un esempio, dei corsi di sala e cucina.

Alessandro Garavaldi

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