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Ambiente | 19 agosto 2024, 19:07

Pieve Vergonte, in autunno il via allo spostamento del torrente Marmazza

La conferenza dei servizi di settembre darà i tempi per l'intervento previsto nella bonifica del sito industriale ossolano

Foto: il torrente Marmazza a Pieve Vergonte

Foto: il torrente Marmazza a Pieve Vergonte

Si attende la conferenza dei servizi di settembre per capire quanto inizierà lo spostamento del torrente Marmazza a Pieve Vergonte.

La modifica del corso d’acqua che taglia il paese potrebbe dunque, se la conferenza darà il via libera, inziare in autunno. Tempi per completare i lavori: 3 anni.

E’ questo uno dei ''passaggi'’ della mega-bonifica prevista su quello che è stato definito un ‘’Sito di priorità nazionale’’,  sito la cui perimetrazione era stata definita nel 2000.

Comprende l'area del  sito industriale,  a sua volta suddiviso in area interna ed esterna, parte del fiume Toce e la deviazione de Marmazza. Una operazione a carico di Enichem, poi diventata Syndial e ora Eni Rewind, che gestisce la  bonifica dei suoli e delle falde acquifere del sito .

Sito industriale suddiviso in un'area interna, che comprende le aree industriali del Gruppo Esseco, l'ex Krebbs Hall, l' ex stabilimento DDT e l’impianto di depurazione delle acque di falda  e un'area esterna che comprende, più l'area del fiume Marmazza.

Enichem ha iniziato la bonifica nel 1995 con indagini ambientali del suolo e delle acque di a  cui sono seguite la misure di messa in sicurezza d’urgenza, la demolizione degli impianti DDT, cloralio e Krebbs, la costruzione di un sistema di contenimento  e l'installazione di un 'impianto Gtp, oggi uno dei più grandi d'Europa.

Il piano di bonifica, autorizzato nel 2014, prevede però anche il ripristino del corso naturale del fiume Marmazza.

Ed è quello che attendono di veder realizzato in municipio a Pieve Vergonte. Un progetto seguito passo per passo dall’architetto Fabio Righini, responsabile dell’ufficio tecnico del comune ossolano, e dal sindaco Maria Grazia Medali.

Che spiegano come ‘sia stata presentata al Ministero una variante del piano di bonifica che ha costretto a rifare tutte le autorizzazioni’’.

Va detto che il materiale da estrarre dal torrente Marmazza è risultato superiore a quanto previsto e che nel frattempo si è dovuto procedere per avere a disposizione tutti i terreni interessati all’operazione.

Il cambiamento del corso del Marmazza non dovrebbe subire problem, presentando solo due criticità:  l’attraversamento del canale idroelettrico e il sottopassaggio della linea ferroviaria Novara-Domodossola, che ''corrono'' ad est del paese, a pochi passi dal fiume Toce.

 

Renato Balducci

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