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Economia | 03 settembre 2024, 11:30

Pensioni anticipate: oltre 28mila lavoratori in riposo prima dei 60 anni nel 2024

Il monitoraggio Inps rivela: il 28% dei pensionati anticipati ha meno di 60 anni, con un boom nel settore privato

Pensioni anticipate: oltre 28mila lavoratori in riposo prima dei 60 anni nel 2024

Nel primo semestre del 2024, il sistema pensionistico italiano ha visto un numero significativo di lavoratori optare per la pensione anticipata, con oltre 28.000 persone che hanno lasciato il lavoro prima di compiere 60 anni. Questo dato, emerso dal monitoraggio sui flussi di pensionamento dell’INPS, evidenzia una tendenza sempre più marcata verso il pensionamento precoce, in particolare nel settore privato.

Con 27.962 pensioni anticipate erogate a lavoratori con meno di 60 anni su un totale di 99.707 nel primo semestre 2024, l’INPS conferma che quasi un terzo dei pensionamenti anticipati riguarda persone che non hanno ancora compiuto 60 anni. Questo fenomeno è particolarmente evidente tra i lavoratori dipendenti del settore privato, che rappresentano la fetta più consistente di coloro che hanno scelto di ritirarsi anticipatamente.

L'età media per il pensionamento anticipato si attesta intorno ai 61 anni, con significative differenze tra i settori. I lavoratori del settore privato, ad esempio, vanno in pensione mediamente a 61,2 anni, mentre i coltivatori diretti e gli artigiani seguono a stretto giro con età medie di 61,1 e 61,3 anni rispettivamente.

I dipendenti del settore privato hanno visto 17.074 pensioni anticipate erogate prima dei 60 anni, pari al 33% del totale. Questo trend è favorito dalla possibilità di andare in pensione una volta raggiunti i 42 anni e 10 mesi di contributi, senza tener conto dell'età anagrafica, sfruttando la finestra mobile di tre mesi. Inoltre, circa la metà delle pensioni anticipate totali è stata erogata a persone con meno di 62 anni, una soglia cruciale per l'accesso a Quota 103, che prevede 62 anni di età e 41 di contributi.

Con la legge di Bilancio all'orizzonte, si prevede una possibile revisione delle normative sulla finestra mobile, che potrebbe avere un impatto su un numero significativo di lavoratori. Se si decidesse di intervenire su questo aspetto, fino a 200.000 lavoratori potrebbero essere coinvolti annualmente. Questi potenziali cambiamenti potrebbero ricalibrare il sistema pensionistico, imponendo una riflessione su come mantenere l’equilibrio tra flessibilità e sostenibilità del sistema.

a.f.

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