Economia - 10 settembre 2024, 19:20

''E' stata una scelta dolorosa chiudere lo stabilimento di Intra''

Barry Callebaut: ''Sappiamo che ciò avrà un impatto sui nostri colleghi di Intra e ci impegneremo a sostenere tutte le persone interessate. Avvieremo un dialogo con le parti sociali''

‘’Comprendiamo l’amarezza, anche per noi è stata una scelta dolorosa Barry Callebaut. Ma era una scelta  annunciata’’. Così dicono dall’ufficio stampa di Barry Callebaut, al quale cui ci siamo rivolti per avere una spiegazione  più logica sulla drastica decisione di chiudere lo stabilimento di Verbania. Ma è la sola frase che strappiamo all'azienda che sta mettendo sulla strada oltre 115 dipendenti, pù quelli legati all'indotto. 

Inutile fare domande, le dichiarazioni si fermano qui. La sola cosa che l'uffcio stampa ci invia è la lettera con cui ha comunicato la fine del rapporto con i lavoratori.

’Un anno fa abbiamo annunciato il nostro programma di investimento strategico BC Next Level, che, con un investimento netto eccezionale di 500 milioni di franchi svizzeri, sta avvicinando le nostre attività ai clienti e ai mercati e, al contempo, sta semplificando e digitalizzando Barry Callebaut’’ spiegano dalla sede di Zurigo.

''Gli investimenti dell'azienda - si legge - si stanno concentrando sulle aree più importanti per i clienti. Abbiamo fatto buoni progressi nell'implementazione di BC Next Level e nello studio della nostra struttura produttiva in Europa. Questi progressi comprendono la preparazione di piani generali per tutti i siti europei e l'attuazione di importanti investimenti. Nei prossimi mesi e anni fiscali, prevediamo di continuare a effettuare investimenti significativi nei nostri siti europei, come ad esempio in Belgio (Wieze e Halle), Inghilterra (Banbury), Spagna (Vic), Serbia (Novi Sad), Germania (Amburgo), Francia (Louviers) e Italia (San Sisto e D'Orsogna). Tutti i piani di investimento dipenderanno dall'esito dei negoziati con le parti sociali locali, che hanno registrato importanti progressi nelle ultime settimane con la firma di accordi in diversi Paesi’’

L’azienda dolciaria afferma che ‘’l'Italia è e continuerà ad essere uno dei nostri mercati chiave in Europa, in quanto è un Paese importante per la nostra tradizione nel mercato del cioccolato''.

Italia sì, dunque, ma col ''sacrificio'' di Verbania. Una spiegazione monca che appare incomprensibile e che viene liquidata con una frase di rito: ''A seguito di un’attenta analisi della nostra struttura produttiva, abbiamo comunichiato l’intenzione di chiudere la nostra azienda di Intra, in Italia. Considerata infatti la limitata redditività futura e la complessità logistica del sito, non vediamo purtroppo altra soluzione’’. Una freddezza industriale che conferma cone si muovo oggi molte aziende, più attente ai numeri che alle persone.

Prosegue l'azienda: ‘’Sappiamo che ciò avrà un impatto sui nostri colleghi di Intra e ci impegneremo a sostenere tutte le persone interessate. Avvieremo un dialogo con le parti sociali in conformità alle leggi e alle regolamentazioni locali. Siamo consapevoli della nostra responsabilità nei confronti dei nostri dipendenti e ci impegniamo a trovare soluzioni adeguate, laddove possibile, per sostenere tutti i colleghi che saranno interessati. Allo stesso tempo, è importante sottolineare che l’azienda sta seguendo i piani annunciati a suo tempo e la tempistica generale’’. 

Tradotto: 115 e più famiglie lasciate a casa!

Renato Balducci