Attualità - 16 settembre 2024, 18:22

Allevatori preoccupati per la presenza dei grandi predatori

Al convegno di Malesco tanta l'apprensione anche da parte degli studiosi: ''Nel giro di qualche anno questi animali si spingeranno sempre più vicino all'uomo in cerca di cibo''

Il lupo è pericoloso e la politica deve intervenire per proteggere i bestiami e le persone: questa la sintesi del convegno che si è svolto sabato pomeriggio a Malesco, organizzato da Associazione Nazionale per la Tutela dell'Ambiente e della Vita Rurali, Comitato salvaguardia allevatori Vco e associazione ambientalista Wilderness e Comune di Malesco.

Molto qualificati gli interventi: Giovanni Todaro giornalista naturalista, Michele Corti, ruralista e presidente dell'Associazione Nazionale per la Tutela dell'Ambiente e della Vita Rurali, Robi Ronza, giornalista ed esperto di problemi dell'Arco Alpino in ottica transfrontaliera, Spartaco Gippoliti, associazione ambientalista Wilderness, Annibale Salsa, antropologo ed esperto del paesaggio e della realtà umana alpina.

Dati e studi scientifici alla mano, i relatori hanno spiegato come questo animale predatore, la cui presenza è cresciuta negli ultimi anni sulle montagne del Verbano Cusio Ossola, possa rappresentare un pericolo per i capi di bestiame, per gli animali da affezione e talvolta anche per gli umani. Non una caccia alle streghe, ma una seria analisi parlando di comportamenti e abitudini di questo predatore, raccontando episodi recenti di attacchi ad essere umani in zone urbanizzate, tornando indietro nel tempo quando era più diffuso, per snocciolare i numeri delle persone attaccate e anche uccise.

"Siamo solo all'inizio - hanno avvertito gli studiosi - perché i numeri degli esemplari nelle montagne del Vco nel giro di qualche anno aumenterà, e questi animali si spingeranno sempre più vicino all'uomo in cerca di cibo".

Timori e paure esternate anche dagli allevatori presenti in sala, che dopo l'avvistamento di pochi giorni fa dell'orso sopra Trontano, sono ancora più preoccupati. Anche perché questo predatore è astuto, e a poco servono i recinti mobili quando preda e usa le proprie tecniche.

"Viviamo nell'apprensione che i nostri animali vengano attaccati - hanno ribadito in molti - i paletti delle recinzioni mobili vengono abbattuti dai nostri animali terrorizzati e a quel punto il lupo attacca".

La tecnica predatoria infatti non lascia scampo: i lupi iniziano a girare intorno agli animali, che terrorizzati corrono all'impazzata per scappare e abbattono i paletti delle recinzioni che spesso in alpeggio non possono essere fissati troppo in profondità. A quel punto il lupo sceglie la sua preda che non ha scampo. Intervenuto al convegno il sottosegretario alla presidenza della Regione Piemonte Alberto Preioni, ha rassicurato gli allevatori sull'impegno del governo regionale a lavorare per arrivare a una soluzione del problema che possa tutelare gli allevatori e i loro capi di bestiame.

Il sindaco di Malesco Enrico Barbazza ha ribadito con forza il sostegno agli allevatori per i quali gli attacchi dei lupo rappresentano un ingente danno economico. Sulla questione, all'indomani del convegno, è intervenuto anche Germano Mattei, co-presidente dell'Associazione Svizzera per la gestione del Territorio dai Grandi Predatori.

"La convivenza con i grandi predatori non è possibile - afferma - il progetto Svizzero di gestione è stato citato più volte quale esempio, come evocata l’urgente necessità di decidere da parte dell’Unione Europea di declassare il lupo. Vale la pena continuarne a parlarne".

Miria Sanzone