- 18 settembre 2024, 12:00

Orso a Trontano, il comitato allevatori Vco: "Preoccupati per l futuro dei nostri alpeggi"

"Quello della notte tra il 9 e 10 settembre non è il primo attacco, nessun intervento da forestali e Asl nonostante le segnalazioni"

Nella notte tra il 9 ed il 10 settembre, attorno alla mezzanotte, una giovane allevatrice di Trontano, Martina di 28 anni, ha visto l'orso vicino alla sua baita alzarsi in piedi. Lei si era svegliata a causa di rumori non usuali e sentendo abbaiare nervosamente i suoi cani da guardiania. I cani erano accanto alle pecore e alle capre, mentre gli asini, in panico, scappavano dal recinto. Appena uscita dalla baita per comunicare con i propri cani, ha visto l'orso alzarsi in piedi a circa 80m da lei. Martina è tornata di corsa in baita.

Dopo aver spaventato l'orso con degli spari usando una pistola scacciacani, alla giovane allevatrice non resta altro che rimanere in baita insieme a sua sorella ed il figlio piccolo. Il giorno dopo lei trova soltanto sei asini, il settimo resta smarrito e fino ad oggi non si è trovata nessuna traccia dell'animale.

È importante sapere che prima di questo episodio il gregge aveva subito un altro attacco durante la notte del 20 agosto, mentre si trovava insieme ai cani da guardiania nel proprio recinto. Questa volta capre e pecore in fuga sfondano il recinto, i cani da guardiania avvertono un gran pericolo e provano a difendere il loro gregge, ma 13 pecore e 5 capre non vengono più trovate. I giorni dopo, si trovano una pecora ed un agnello sbranati, i loro resti lasciano concludere che anche la prima volta era stato l'orso ad attaccare gli animali, visto che per consumarli aveva tirato giù la pelle dai cadaveri - tipico dell'orso.

Martina ogni volta ha subito informato la Asl, spiegando cosa era successo, ma nessuno è venuto in alpeggio a fare verifiche o guardare i resti della pecora e dell'agnello. Soltanto quando lei ha trovato escrementi probabilmente riconducibili all'orso sono in breve tempo arrivati i forestali a raccoglierli e cercare con calma altri escrementi.

Si vede che nei nostri tempi gli escrementi hanno una certa importanza. Gli animali da reddito o la tutela delle persone che svolgono il proprio lavoro come noi alpigiani no. Chiedendo consigli ai forestali su come comportarsi nel caso di un incontro ravvicinato con l'orso mentre si trova al pascolo con il gregge, gli stessi hanno spiegato alla giovane allevatrice di non aver paura e di stendersi per terra, fingendosi morta e farsi annusare dall'orso. Quasi sempre lui non avvertendo più nessun pericolo se ne va.

Questi consigli non tranquillizzano nessuno, soprattutto quando si sa che in Europa ogni anno circa una decina di persone vengono uccise da un orso bruno, e un gran numero viene ferito gravemente sempre dagli orsi. Spesso si tratta di pastore e boscaioli, ogni tanto tocca ad un turista. Restiamo molto preoccupati per il futuro dei nostri alpeggi, della nostra incolumità personale e dei nostri animali, ma anche per qualsiasi persona che vorrebbe fare una gita tranquilla in montagna.

Comunicato Stampa Comitato Allevatori Vco