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Ambiente | 27 settembre 2024, 11:00

''L'inutilità del progetto Wolfalps, intanto il lupo distrugge la nostra economia''

Il Comitato allevatori critico sulla gestione dei grandi carnivori nel Verbano Cusio Ossola

''L'inutilità del progetto Wolfalps, intanto il lupo distrugge la nostra economia''

‘’Dopo anni e anni di riunioni, parole, lettere, non si è mai risolto nulla, nemmeno piccole cose!! Vorremo ricordare l’indagine fatta agli allevatori e alpigiani del VCO nel 2013, in ambito del primo Lifewolf Alps, in cui veniva documentato che con l’arrivo dei lupi in questo territorio, dato i sistemi di allevamento della piccola alpicoltura (metodo di allevamento tradizionale delle nostre terre), ci sarebbero stati un mare di danni e la conseguente distruzione dei piccoli e medi allevamenti. A questo punto rimane da chiedere a tutti: per che scopo si fanno studi e riunioni se alla fine le conoscenze e le conclusioni di questi studi non portano a nessun cambiamento positivo, a nessuna conseguenza positiva, ne portano a proposte che sono state realizzate in altri paesi europei con le stesse leggi della direttiva Fauna Flora Habitat? Stiamo parlando di zone a tutela dei pascoli alpini, in cui i lupi non sono ammessi. In Svezia questo è stato realizzato per le renne’’

Gli allevatori di montagna non ci stanno e rimarcano il danno che la diffusione del lupo sta creando. Lo hanno ribadito sabato a Villadossola, al tavolo di Life Wolf Alps. Dicono: ‘’Perché mai non si prendono in considerazione le conclusioni a cui è arrivata la Svizzera con gli abbattimenti preventivi di interi branchi, unico modo per salvare l’alpicoltura? Come mai gli svizzeri prevedono 12 branchi per l’intera Svizzera (gli ambientalisti ne propongono 20), e qui in questa provincia siamo sotto gli attacchi di sette branchi e si parla ancora di coesistenza possibile? Come mai?? Non che ci aspettassimo altro da un tavolo WolfAlps, però dobbiamo dire che è evidente la totale e assoluta inutilità di queste riunioni. Vogliamo dimostrare, ancora una volta, la nostra totale contrarietà a questi progetti scellerati. Noi, però, non ci arrenderemo mai!’’ affermano  rimarcando come della storia del  Vco fanno parte, tra le tradizioni, anche l’alpicoltura e la pastorizia. Le razze di capre alpine hanno sfamato intere generazioni, le nostre e le vostre nonne e bisnonne passavano intere estati sui pascoli alpini, con i propri figli e nipoti, curando quello che era (ed è ancora oggi), una parte importante dell’economia delle famiglie delle nostre vallate. Questi vostri progetti vogliono sradicare totalmente le nostre tradizioni’’.

Denunciano la mancata realizzazione di un sistema di messaggistica Sms per segnalare la presenza di predatori, così come avviene nel Canton Grigioni, e del fatto che si era parlato di fornire agli allevatori una adeguata cartellonistica che segnalasse la presenza di cani da guardiania negli alpeggi, ma anche questo non è stato fatto. Anzi è stato fatto in seguito dal Comitato Salvaguardia Allevatori a spese proprie e degli allevatori che hanno acquistato i cartelli.

‘’Siamo costretti ad aver paura di denunciare uno smarrimento perché la legge prevede una sanzione di 100 euro per ogni animale smarrito, come se fosse stato incustodito – affermano -  . Sappiate che gli animali possono perdersi anche a seguito di un temporale e non solo per un avvenimento predatorio. Inoltre se i lupi entrano nel recinto e non uccidono mortalmente nessun animale e gli altri scappano, noi dobbiamo essere tenuti a pagare questi 100 euro. Signori, ci sembra che questa sia una delle tante castronerie studiate a tavolino per mettere sempre più in ginocchio gli allevatori’’.

Renato Balducci

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