Scuola - 01 novembre 2024, 15:00

''Un incarico che serve a contribuire alla crescita del Centro Enaip''

Intervista ad Alberto Lepri, il giovane ossolano nuovo direttore dell'ente professionale a Omegna

Avvicendamento al vertice di Enaip Omegna: a Marianna Rampini subentra Alberto Lepri, 39 anni, che diventa così il nuovo direttore. Laureato in scienze politiche e sociali, prossimo al conseguimento di una laurea in scienze del governo e fotografo del quotidiano La Stampa, ha iniziato a collaborare con Enaip nel 2011, prima come formatore nei corsi di integrazione e poi come formatore per le competenze relative alla tecnologia dell’informazione. Collaborazione che si consolida con attività legate al coordinamento e tutoraggio in corsi destinati a una utenza adulta e, negli ultimi mesi, lo ha visto ricoprire la posizione di direttore, pro tempore, dei centri Enaip di Domodossola e Omegna.

“Sono particolarmente legato ai processi, ai percorsi, al camminare, agli orizzonti e alle utopie, alle relazioni: queste le caratteristiche su cui insistono le motivazioni che mi portano ad accettare questo incarico”, le parole di Lepri. “L’incarico permette di partecipare e di contribuire alla traiettoria di crescita di Enaip, declinandola localmente su un territorio che ancora non conosco e mi affascina l’idea che questa traiettoria si intrecci con le traiettorie di dipendenti, collaboratrici e collaboratori, allieve e allievi, contribuendo alla crescita di ogni parte coinvolta”.

“Vorrei poter continuare nella traiettoria della direzione precedente di Marianna Rampini – prosegue il nuovo direttore - con la quale ho condiviso una parte di percorso e che ringrazio per l’ottimo lavoro svolto e le opportunità di crescita professionale e personale, grazie alle quali mi è stato permesso di sbagliare, capire e camminare. Vorrei poter lavorare alla crescita del benessere di dipendenti, collaboratori e utenti e plasmare i luoghi, internamente, e sull’esplorazione e rafforzamento della rete di relazione sul territorio. Immagino una sede inclusiva e accogliente, in cui le differenze possano “stare” ed essere valorizzate e in cui i luoghi, che sono fatti anche di persone, accolgano e permettano di “perdersi pure” e ritrovarsi; il benessere di chi lavora con gli utenti – conclude Lepri - credo sia prioritario, perché anche da esso dipende il benessere degli utenti e diviene quindi finalità e strumento per il raggiungimento della missione aziendale”.

l.b.