Prosegue il botta e risposta sulla rassegna cinematografica proposta da Muttolina e Arcigay e, in particolare, l’accusa rivolta all’amministrazione di Verbania di aver negato il patrocinio al festival. Gli organizzatori si sono dunque rivolti al comune di Omegna: l’assessore alla cultura Mimma Moscatiello replica così alle ultime parole del sindaco di Verbania Giandomenico Albertella:
“Apprendo dal sindaco Albertella che le scelte che guidano il mio operato da assessora alla cultura di Omegna sarebbero legate ai legami familiari. Si sbaglia! E si sbaglia di tanto. Se così fosse, la rassegna cinematografica legata alla Giornata della Memoria Transgender organizzata da Muttolina e Arcigay nuovi colori non sarebbe stata proposta al comune di Verbania, ma direttamente al comune di Omegna.
Silvia Clo Di Gregorio è la promotrice della attività culturale di Muttolina, festival che è stato organizzato a Verbania il 3 e 4 settembre 2021 e che organizza tutt'ora rassegne e eventi tra Verbania e Milano. Quando mi ha contattata per “portare a Omegna” una rassegna cinematografica per celebrare la Giornata della Memoria Transgender mi sono confrontata con la presidente della consulta giovanile Viola Bino e il consigliere delegato alle politiche giovanili Marco Quaretta, che immediatamente hanno accolto l’iniziativa.
Caro sindaco Albertella, non è una questione familiare, perché a Omegna eventi sui diritti sono stati già effettuati nell’aprile 2023 quando si è tenuta una parata per i diritti civili e il manifesto di promozione conteneva la bandiera dell’orgoglio Lgbtq+ , il 28 aprile 2024 si è tenuto un incontro dal titolo “persone Trans”, il 25 maggio 2024 una nuova parata per i diritti civili.
Caro Sindaco Albertella, io credo nei diritti civili e nei diritti delle persone libere di essere, credo nella famiglia arcobaleno, credo che una persona single possa essere un buon genitore anche adottando e credo...(rullo di tamburi…) alla maternità surrogata!
Caro sindaco Albertella, Omegna non spenderà un centesimo per questa rassegna cinematografica, ma ci arricchiremo di valori, di conoscenza e di speranza di un mondo più libero ed accogliente!
Caro sindaco Albertella, mia figlia partorita naturalmente chiama i figli della compagna di suo padre fratelli e pensi un po', ne sono felice! Perché per noi l’amore, il rispetto e l’essere liberi da schemi precostituiti vale molto!
Caro sindaco Albertella, avete svelato la vostra natura politica dicendo che i problemi della mancata esecuzione del Festival siano stati burocratici, bene, sono pronta a rinunciarci. Adesso aspetto di vedere se lei e la sua maggioranza siete pronti a riprendervelo!”.