Presso la sale esposizioni Panizza a Ghiffa, l’associazione Il Brunitoio ospita la personale “Celestyale Ytalia” di Ruven Latiàni, a cura di Ubaldo Rodari, con i testi critici di Vera Agosti e Lorenzo Gafforini e uno scritto dell’autore stesso.
Il titolo dell’esposizione riprende quello della seconda parte del libro di Ruven Latiàni, “Confessioni di Fanciulla-Ytalia”, pubblicato da Mimesis Edizioni nel 2023, che costituisce un poema di disegni. In mostra compare un numero maggiore di opere, rispetto alle 28 pubblicate nel volume, e spiccano alcuni inediti appositamente realizzati. Il ‘viaggio’ è il tema delle rassegne artistiche scelto dal Brunitoio per il 2024 e Latiàni ne espone la sua visione attraverso il mondo che squaderna la sua Fanciulla-Ytalia.
La ricerca artistica di Latiàni, fortemente autobiografica, parte dal soggetto di Pinocchio, che comincia a disegnare, decenni fa, successivamente al risveglio da un coma. Il burattino è il suo ‘io’ frantumato, nonché “il sé della nazione a stampella”, ovvero una sorta di archetipo totalizzante insito nella coscienza più profonda della povera e martoriata Italia. Secondo una visione di Latiàni, corpo-di-pinocchio è il Selbst d’Ytalia che arranca claudicante tra le difficoltà, è l’avatar del “Sé” della nazione, una sorta di genius loci, uno spirito che alberga nell’inconscio dell’Ytalia e che compie un cammino di purificazione attraverso l’immanenza femminile di un’arcaica presenza, una dea dei tempi antichi che è al contempo fanciulla, madre ed ecate. Il “‘Sé” rinasce attraverso Fanciulla-Madre Ytalia e diviene suo figlio.
E, a proposito di ciò, Vera Agosti nel suo intervento critico scrive: “Il pensiero di Latiàni va alle antiche divinità italiche, alle popolazioni arcaiche in cui vigeva il matriarcato e il femminino. In un feroce periodo dominato dalle guerre come quello attuale, l’artista rivendica il ritorno al femminile, alla sua sapienza e alla sua energia che porta alla pace. È un’Italia antica che risorge da un’energia tellurica. Fanciulla-madre- Ytalia è una Madonna, Cerere, Iside, Afrodite, Demetra”.
Esposti in senso antiorario: disegni su carta, su tela, su acetati, spesso polittici, linoleumgrafie e puntesecche su plexiglass come a voler costruire un tempio, una basilica di disegni. E proprio seguendo la disposizione di una mappa di un’antica basilica è stato concepito e organizzato il libro “Confessioni di Fanciulla-Ytalia”. Il segno della scrittura diventa quello del disegno. Anche il colore partecipa, muovendo in maniera alchemica e liberandosi dalla nigredo. “Ironico, giocoso, affettuoso, erotico, scanzonato è il molteplice livello di lettura, ma anche fortemente sentito, polemico e drammatico; un viaggio sfaccettato ed emozionante nell’inconscio del sé e della nazione, per un poema e una riflessione artistica che non nascondono la coscienza e l’impegno civile”.