In occasione del decennale dall’inaugurazione del Museo GranUM, dedicato all’epopea della storia estrattiva del granito rosa di Baveno e ai suoi impieghi architettonici e scultorei in Italia e nel mondo, il comune di Baveno, che ne è promotore e titolare, organizza un convegno internazionale attorno al tema dell’emigrazione degli scalpellini, e non solo, verso gli Stati Uniti d’America, che si terrà sabato 23 novembre dalle 14.30 alle 17.30 presso il centro culturale Nostr@domus.
Il fenomeno migratorio riferito agli ultimi decenni dell’Ottocento e ai primi del Novecento fu diretto in maniera specifica verso il distretto montuoso di Barre nel Vermont (nord est degli Stati Uniti), area ricchissima di granito che si guadagnò la denominazione di “capitale mondiale del granito”. Il giacimento attirò dapprima manodopera scozzese, non specializzata, cui fecero subito seguito maestranze italiane dalle aree comasche e della svizzera italiana (Viggiù, Arzo), famose per le cave di marmo, e da Baveno, già ampiamente nota per le cave di granito rosa, che apportarono la loro secolare esperienza.
A Barre fu insediata una delle più vaste comunità italiane d’America, che offrì un significativo contributo economico e sociale, attivando le prime forme di associazionismo sindacale a sostegno di una categoria esposta, come noto, a grandi rischi sul lavoro.
Nel secondo dopoguerra alle maestranze specializzate del settore lapideo dall’area alpina lombardo-piemontese si aggiunsero quelle toscane dalle Alpi Apuane, che rinnovarono il settore in crisi indirizzandolo verso una specializzazione nella scultura funeraria.
Oltre alla principale corrente migratoria verso il Vermont, sono testimoniati anche qualificati spostamenti dal Lago Maggiore agli Stati Uniti di figure addette al settore ristorativo e dell’accoglienza.
Alle voci di storici e testimoni locali si unirà da Oltreoceano quella qualificata di una ricercatrice italiana che opera negli Stati Uniti, in The University of the South, Sewanee, Tennesee, Alessia Martini.
L’assessore alla cultura della città di Baveno, Emanuele Vitale, plaude così all’importante anniversario: “Il Museo GranUM compie dieci anni, una ricorrenza che segna un punto di arrivo e di slancio al tempo stesso. In questi dieci anni si sono mossi importanti passi per rafforzare la nostra offerta culturale e creare collaborazioni con le altre realtà territoriali. Dalla programmazione della rete dell'Ecomuseo del Granito, insieme a Mergozzo, alle iniziative in sinergia con il Museo del Paesaggio di Verbania, il nostro museo è diventato un soggetto culturale di tutto rispetto in grado di offrire importanti opportunità di approfondimento. Baveno sogna in grande e plasma la sua materia originaria, il granito rosa, in un prodotto culturale che prosegue oltre l'era dell'industria e dell'artigianato. In questo percorso un altro grande tassello potrà raggiungersi con l'allargamento degli spazi espositivi, così da poter mettere in mostra tutti i progetti finora realizzati ed esposti solo temporaneamente, un buon proposito per i prossimi dieci anni. Ora è però tempo di festa – conclude - per celebrare questo primo traguardo, il ciclo di iniziative vedrà nel convegno sull’emigrazione in America una rinnovata consapevolezza dei tanti sentieri, anche internazionali, che possono essere percorsi seguendo le tracce del nostro granito attraverso la storia”.
Di seguito il programma completo della giornata:
“Da Picasass a Stonecutters: storie di scalpellini di Baveno in America”, presentazione della ricerca di Alberto Ceffa, discendente di scalpellini emigrati;
“Storie scolpite nel granito: lavoro, attivismo e identità culturale della comunità italiana di Barre, Vermont”, a cura di Alessia Martini, The University of the South, Sewanee, TN (USA)
“Le vie dei Picasass: il nord America - Barre, Vermont”, a cura di Patrizia Balzarini, docente e componente del gruppo di studio per il gemellaggio Baveno-Barre;
“La storia di Giovanni Tomola tra Baveno e il Vermont”, a cura di Italo Tomola, socio GAM e discendente di scalpellini emigrati;
“Cuoco e pasticcere per l’US Army: la vicenda di Cipriano Albertoletti da Mergozzo a Pittsburgh”, a cura di Francesco Rossi, socio GAM e ricercatore storico.