Cultura - 23 novembre 2024, 10:30

"Le farfalle hanno le gonne corte": a Baveno uno spettacolo contro la violenza

Appuntamento domenica 24 novembre con l'associazione La Nuova Gerusalemme

Domenica 24 novembre alle 16.30 il centro culturale Nostr@domus di Baveno ospita “Le farfalle hanno le gonne corte – Monologo per un coro di donne”. Si tratta di uno spettacolo organizzato dall’associazione La Nuova Gerusalemme e che fa parte del progetto “Unite in una sola voce”, nell’ambito della promozione della parità e contrasto alla violenza di genere finanziato dal bando AssiCuriamo insieme promosso dalla Fondazione Specchio dei Tempi con il sostegno di Vittoria Assicurazioni e Fondazione Carlo Acutis e il patrocinio della città di Baveno.

“Le farfalle hanno le gonne corte” è un monologo ispirato alla storia di Sofia, una donna che ha subito violenza domestica per oltre trentacinque anni da parte dell’ex marito. La parola teatrale prova quindi a entrare nell’indicibile, portandoci dentro il confine apparentemente rassicurante delle mura domestiche, che per molte donne può trasformarsi giorno dopo giorno in una prigione. Anche solo l’atto di raccontarsi è, per la protagonista, una lotta contro l’autocensura, contro la necessità di dirsi che va tutto bene, che è normale così. Questa è la storia di una rinascita, ma non solo: grazie a questo monologo, raccogliamo la voce di Sofia per farne dono agli altri, alle altre, per farla echeggiare e per generare nuovi atti di trasformazione e rinascita.

Questa la storia che viene portata in scena: Sofia adora “Cortesie per gli ospiti”: sistema la casa come se dovesse partecipare al programma televisivo, immagina di invitare i conduttori nel salotto curato in ogni dettaglio e di raccontare il menù, dedicato alla sua famiglia – lei, lui e il bambino. Il momento di iscriversi al programma, però, non arriva mai. Sofia ha cambiato molte case e nessuna è abbastanza perfetta, ma comunque preferisce quelle con le pareti non troppo sottili. C’è qualcosa, infatti, che si nasconde lì dentro. Forse sarebbe meglio scappare. In ogni caso, nessuno deve sentire niente. Lo spettacolo ripercorre la storia di Sofia da quando ha diciassette anni e incontra lui per la prima volta: dall’emozione di sentirsi scelta, amata, voluta, alla graduale discesa in un incubo che sembra senza uscita. O, forse, c’è ancora la possibilità di guardarsi allo specchio e provare a spiccare il volo altrove.

Il testo è di Chiara Arrigoni, mentre la regia di Giulia Quercioli; in scena Chiara Arrigoni, Eleonora Fedeli e Federica Scazzarriello.

l.b.