Giovanni Crosa Lenz, nato a Ornavasso il 28 novembre 1924, ha compiuto 100 anni: è stato festeggiato da figli, nipoti e pronipoti e dai parenti tutti. Il parroco di Ornavasso don Roberto Sogni lo ha ricordato nella messa del mattino, mentre il sindaco Filippo Cigala Fulgosi e il vicesindaco Gianni Cagnoli lo hanno incontrato nel pomeriggio con un mazzo di fiori.
È il primo di sette figli di un’antica famiglia contadina della Val d’Ossola. Diventa falegname imparando il mestiere nelle botteghe artigiane del paese. A 20 anni, per evitare l’arruolamento nelle file della Repubblica di Salò, sale in montagna e diventa partigiano nella divisione “Valtoce”. Partecipa alla liberazione di Domodossola e nell’ottobre 1944 è a Finero, dove Alfredo Di Dio muore in un’imboscata nazifascista durante la difesa della Repubblica dell’Ossola. Alla caduta della Repubblica espatria come molti partigiani in Svizzera da dove rientra a guerra finita. Nel dopoguerra, come molti giovani ossolani, lavora per 25 anni da abile falegname in Svizzera come operaio settimanale, prima in Canton Ticino e poi in Vallese. Nel 1954 si sposa con Silvia Saglio, anche lei di antica famiglia ornavassese, da cui avrà tre figli. Rientrato a lavorare in Italia, dopo la pensione, vive a Ornavasso con il rispetto e l’affetto di figli, nipoti e pronipoti.
Molti lo ricordano, in gioventù fu apprezzato attore dilettante nelle compagnie teatrali di paese; esperienza che replicò in età matura in epici teatri sotto la regia di don Ermus Bovio.
La sua esperienza professionale di valente falegname, dopo la pensione, fu spesa in nobile volontariato sia in Africa, ad aggiustare porte e finestre nella “missione” di Tosamaganga in Tanzania, sia come “falegname volontario” per la Casa dell’Anziano di Ornavasso.