“L'assalto all'Asl, l'assenza dei medici di base, l'assistenza minima non garantita sono macigni sulla nostra comunità”. Sono dichiarazioni del sindaco di Verbania Giandomenico Albertella, all’indomani della notizia del sovraffollamento del distretto sanitario con centinaia di cittadini alla ricerca di un nuovo medico di base. “Come tutti sapete – prosegue - la sanità e l'assistenza territoriale non fanno capo al comune. In Piemonte, in Italia a dire il vero, con picchi drammatici in alcune province, sta accadendo ciò che non dovrebbe mai: l'assenza di riforme strutturali del sistema sanitario ricade direttamente sui cittadini, su di noi”.
“Non è un problema nato oggi, anzi, ma che oggi mostra una delle sue facce peggiori – sottolinea Albertella -. Posso dire due cose: il comune di Verbania, dal luglio scorso, ha chiesto con forza alla direzione Asl di coinvolgere i medici di famiglia e di aprire l’ambulatorio di Sant’Anna, per coloro che sono senza medico, con accesso diretto e senza prenotazione e alla regione di portare il massimale dei medici a 1800 assistiti; stiamo lavorando ventre a terra perché la Casa di Comunità, capace di assorbire molta della richiesta di assistenza, non resti sulla carta ma apra quanto prima. E stiamo sollecitando con forza perché chi ne ha le competenze risolva questa situazione”.
“È poca cosa – prosegue il primo cittadino - rispetto al problema gigantesco che dobbiamo affrontare, ma un piccolo dato positivo di ieri è che 575 cittadini hanno nuovamente il medico di famiglia. Quello drammatico è che nel Verbano oltre 8000 persone ancora ne aspettano uno. È un viaggio che condividiamo con voi, non stiamo a guardare, non esistono prima o seconda classe: la barca è una sola e non si lascia indietro nessuno. Con la stessa trasparenza che con voi ho sempre avuto, vi dico che non ci sono soluzioni facili. Lavoriamo ogni giorno e lo faremo tutti i giorni per dare il nostro contributo per trovarle, le soluzioni, però”.
“In ultimo – conclude Albertella - mi sento di fare un appello alla responsabilità a tutte le parti politiche e no che nel corso dei passati decenni hanno tagliato fondi senza mettere mano ad una seria riforma del sistema sanitario la cui conseguenza è la drammatica situazione che oggi viviamo: speculare sulla pelle della gente per accaparrarsi un minuto di visibilità non è un buon gioco, non porta nulla di costruttivo se non a far sentire ancora più sole quelle persone cui invece dobbiamo garantire unità, serietà, protezione”.