Politica - 02 dicembre 2024, 19:10

"Sanità in stallo: Casa di comunità senza progetto". Il centrosinistra lancia l'allarme

Il trasloco al Distretto sanitario è deciso, ma mancano i piani. Intanto, esplode il problema dei medici di base: pazienti senza assistenza stimati in 14 mila

La Casa di comunità trasloca dall’ex ospedale San Rocco al Distretto sanitario ma un progetto ancora non c’è. Asl Vco sta “rimodulando” quello predisposto per lo stabile di Intra soggetto a vincoli storico architettonici. Il tempo stringe: il 2026, anno in cui scade il contributo Pnrr, è cronologicamente dopodomani. A Lanciare l’allarme è il tavolo tecnico sulla Sanità del centrosinistra.

“Non vorremmo, come territorio – commenta la coordinatrice, Michela De Nicolaad essere i primi a privatizzare la sanità ea chiudere gli ospedali pubblici”. Lo spostamento in viale Sant’Anna è dovuto, spiega Riccardo Brezza, “al fatto che lo stabile non è soggetto a vincoli, è già questa è una buona notizia ma il progetto dev’essere pronto entro l’anno”.

Se n’à parlato, il 18 novembre in Commissione sanità, presieduta dal dottor Vincenzo Mondino, consigliere comunale Pd ed esperto del tavolo tecnico. “Attendiamo di sapere – spiega quest’ultimo – come verranno riorganizzati gli spazi, con quali ambulatori specialistici, con quanti medici”.

Per chiarire alla cittadinanza cosa sia una Casa di comunità. Il centrosinistra verbanese, organizza mercoledì 11 a “Spazio Sant’Anna” una serata informativa.

De Micheli e Brezza commentano anche quanto successo giovedì 26 novembre: “l’assalto” al Distretto per i 500 posti disponibili di medicina generale, “Un episodio – sottolinea Brezza – che palesa quanto meno problemi di comunicazione, non è un caso che sia tra chi si è messo in coda, sia tra chi ha tentato di iscriversi ci sia chi non è riuscito a iscriversi”. “Non è nemmeno possibile – incalza De Micheli – che passi l’dea che s’iscriva chi si presenta prima”.

La cifra ufficiale di 8 mila pazienti senza medico di base, a detta del tavolo tecnico del centrosinistra è sottostimata. “Una cifra realistica – quantifica Brezza – è stimabile attorno ai 14 mila. C’è anche chi non viene raggiunto dalla comunicazione. Da gennaio, inoltre, altri medici di medicina generale andranno in pensione”.

Redazione