Nemmeno a Italia Viva piace la scelta della giunta Berio di procedere con l'acquisto della ex Irmel, come ratificato nell'ultimo consiglio comunale omegnese. Dal partito di Renzi arrivano feroci critiche: a farle è il referente cusiano Marco Tagliaferri. “Davanti alle perplessità espresse chiaramente nella relazione tecnica commissionata dalla stessa amministrazione, inspiegabile come si sia scelto di andare avanti – attacca Tagliaferri -. Qualsiasi amministratore coscienzioso avrebbe colto l’occasione per approfondire ulteriormente il tema, prendere tempo, e valutare tutte le implicazioni economiche e progettuali dell’intervento. La nostra proposta, respinta senza motivazioni valide, era proprio questa: fermarsi per un’analisi più attenta, tenendo conto delle criticità evidenziate nella relazione tecnica. Ma la fretta con cui si è voluto procedere lascia più dubbi che certezze. Oltre agli aspetti economici, emergono infatti forti perplessità sulla reale fattibilità del progetto, come evidenziato dalla relazione, e sulle tempistiche necessarie per completarlo, considerando che una parte dello stabile è di proprietà della Curia”.
“Preoccupa anche il comportamento della maggioranza – prosegue il referente di Italia Viva - amministratori che in privato si dichiarano scettici e preoccupati per questa operazione, ma che in pubblico votano compatti e allineati, senza esprimere alcuna critica, dimostrando più interesse nel preservare l’“unità del partito” che nel garantire il futuro della città. Questo atteggiamento, tipico delle peggiori tradizioni vetero-comuniste, è inaccettabile in una democrazia sana, dove le decisioni dovrebbero essere prese nell’interesse della collettività e non per logiche di conservazione del potere. Noi continueremo a vigilare e a denunciare questo modo di amministrare, che rischia di compromettere seriamente il futuro economico, sociale e infrastrutturale della nostra comunità. Per il futuro della nostra città, chiediamo trasparenza, responsabilità e il coraggio di prendere decisioni nell’interesse dei cittadini”, conclude Tagliaferri.