Attualità - 04 dicembre 2024, 07:40

Calo delle piantumazioni nel 2023: nuovi alberi in calo, ma i benefici rimangono elevati

Secondo l'atlante delle foreste di Legambiente e AzzeroCO2, la crescita della superficie verde rallenta

Nonostante l'importanza crescente della riforestazione per contrastare i cambiamenti climatici e migliorare la qualità dell'ambiente, il 2023 segna un rallentamento delle nuove piantumazioni. Secondo l’Atlante delle foreste, redatto da Legambiente e AzzeroCO2 in collaborazione con la Compagnia delle Foreste e pubblicato su Il Sole 24 Ore, le nuove piante messe a dimora sono diminuite del 9,6% rispetto all’anno precedente. Nel 2023 sono stati piantati 2,4 milioni di alberi, in calo rispetto ai 2,65 milioni del 2022.

Nonostante questa flessione, il valore ecosistemico delle nuove piantumazioni rimane considerevole. Gli alberi e arbusti piantati nel 2023 genereranno, infatti, 16,1 milioni di euro l’anno in beni e servizi, tra cui la regolazione del clima, il miglioramento della qualità dell’aria, e la protezione contro il dissesto idrogeologico. Il report evidenzia come le aree verdi, oltre a contribuire all'assorbimento di CO2 – il principale gas serra responsabile del riscaldamento globale – svolgano un ruolo cruciale nella prevenzione degli eventi estremi, come alluvioni e frane, riducendo anche il rischio di erosione del suolo.

Gli effetti positivi delle nuove piantumazioni non si limitano però solo agli aspetti ecologici. Gli alberi sono anche una fonte di materie prime, alimenti, e migliorano l’estetica del paesaggio, con ricadute positive su turismo e attività ricreative. L'Atlante, come ogni anno, stima il valore economico di questi benefici utilizzando una metodologia che si basa su database internazionali e calcola l’impatto positivo delle nuove superfici arboree.

a.f.