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Sanità | 11 dicembre 2024, 12:00

Un nuovo acceleratore per la radioterapia all'ospedale Castelli FOTO

L'apparecchiatura è stata inaugurata ieri insieme ai nuovi pannelli decorativi donati dall'associazione commercianti di Intra

Un nuovo acceleratore per la radioterapia all'ospedale Castelli FOTO

Doppia inaugurazione, nel tardo pomeriggio di ieri, 10 dicembre, nel reparto di radioterapia dell’ospedale Castelli di Verbania: il secondo acceleratore, acquistato con i fondi Pnrr (4 milioni di euro) e i pannelli decorativi finanziati dall’Associazione commercianti di Intra (10.980 euro di raccolta). Maxi foto rappresentanti, in una sala le montagne dell’Ossola, nell’altra il golfo Borromeo. Un progetto di “umanizzazione” dello staff infermieristico di Radiologia con l’intento di mettere il più possibile a loro agio i pazienti durante il trattamento. “Una tappa importante del processo di ammodernamento delle nostre attrezzature”, esordisce la direttrice generale di Asl Vco Chiara Serpieri. “Un acceleratore di ultima generazione in grado di consentire ai pazienti oncologici un trattamento d’avanguardia, il compimento di uno sforzo che ha comportato anche l’adeguamento dei locali”, aggiunge il primario, dottor Andrea Ballaré. Ha benedetto la struttura il parroco di San Leonardo, Santa Lucia e Santo Stefano don Riccardo Zaninetti.

Nel compiacersi per il risultato raggiunto, il sottosegretario alla presidenza della regione Alberto Preioni ha accennato “pur senza voler fare polemiche” al riacceso dibattito sull’ospedale unico: “Leggo articoli (Nicolò Zancan su “La Stampa”, ndr) e di convegni (quello del centrosinistra a Spazio Sant’Anna e quello di Marchionini per Rabaini e Italia Viva al Maggiore, ndr). Non vorrei, e spero tanto non sia così, che si punti al fallimento dei progetti di ristrutturazione interna del Castelli e del San Biagio, finanziati con 200 milioni di euro a fondo perduto, per poi accusare la regione di fallimento. Chi vuole l’ospedale unico (tra gli altri l’Ordine dei medici, ndr) ci dica dove farlo. Sia chiaro, però, che un ospedale unico vorrebbe dire chiudere San Biagio, Castelli e Centro Ortopedico di Quadrante”.

Redazione

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