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Territorio | 11 dicembre 2024, 11:00

Le imprese del territorio fondamentali per la conquista italiana del K2 FOTO

Il contributo delle aziende del novarese e del Vco all'impresa del 1954 è stata raccontata in un convegno tenutosi a Domodossola

Le imprese del territorio fondamentali per la conquista italiana del K2 FOTO

Da “Il Rosa”, al K2. Forse non tutti lo sanno, ma il nostro territorio ha contribuito al successo della spedizione italiana al K2. La storica impresa del 1954 sulla seconda montagna più alta del mondo vide infatti protagonista questo lembo di terra all’estremo nord del Piemonte. I nomi eccellenti della spedizione alpinistica italiana guidata da Ardito Desio, che portò il 31 luglio 1954 per la prima volta nella storia al raggiungimento della vetta del K2 (lungo lo Sperone degli Abruzzi), ovvero Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, ma anche Walter Bonatti e gli altri alpinisti, si servirono infatti di innovative attrezzature, fornite da aziende del Novarese e del Vco. Di tutto ciò si è parlato sabato pomeriggio presso la Cappella Mellerio a Domodossola durante il convegno “Missione K2 – 1954: il contributo delle aziende novaresi alla spedizione italiana in Karakorum”, organizzato dall’Associazione Culturale Il Rosa in collaborazione con Natura Benessere Cultura.

Dopo i saluti istituzionali con l’intervento dell’assessore Gianluca Iervasi e del presidente generale del Cai, Antonio Montani, il convegno – moderato dalla redattrice de “Il Rosa”, Maria Cristina Tomola – è entrato nel vivo con un interessante contributo dello scrittore e studioso Paolo Crosa Lenz, sull’affermazione mondiale dell’alpinismo italiano legata proprio a questa storica impresa del 1954. Il direttore de Il Rosa (e collaboratore di Ossolanews) Andrea Delvescovo ha intervistato Giuseppina Tettamanti (Azienda Tettamanti di Trecate, che aveva fornito nel 1954 le innovative termotute agli scalatori) mentre Frangioni ha interloquito con Luigi e Pierangelo Maffioli (Gottifredi Maffioli, che aveva prodotto le prime corde con il nylon della Rhodiatoce di Pallanza). Infine, l’avvocato Massimo Palazzi ha affrontato il ruolo dei materiali e della logistica di questa storica spedizione, partendo dai manoscritti inediti di Ugo Angelino.

Marco De Ambrosis

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