“Mercoledì 11 e giovedì 12 dicembre si sono svolte a Verbania a due assemblee pubbliche sulla sanità. La logica direbbe che una è stata organizzata dalla maggioranza e l’altra dalla minoranza consiliare. No!! Entrambe dalle due componenti della minoranza di centrosinistra”. Così Comitato Salute Vco esordisce in un comunicato stampa. “Strano, ma è così. Gli argomenti trattati sono stati diversi fra loro, ma tutti afferenti al tema della sanità. Per fortuna questa diversità ha evitato una fastidiosa sovrapposizione e, a loro modo sono risultate diversamente interessanti e complementari”.
“Alla prima serata – sottolinea Comitato Salute Vco - è stato dato un taglio informativo: i relatori hanno spiegato come dovrebbe essere l’organizzazione della sanità territoriale sottolineando quanto non è stato realizzato ed il pericolo di perdere i fondi del Pnrr. Nella seconda serata sono stati messi in evidenza i disservizi, in particolare il dramma delle liste di attesa e quanto il governo ha introdotto per ovviare. Leggi e decreti approvati e finalizzati allo stanziamento di fondi che si sono poi rivelati “inesistenti”, e che spesso, approfittando della confusione normativa, nascondevano velenosi trabocchetti piuttosto che novità utili al sistema e ai cittadini. In entrambe le serate non è mancato il richiamo alle molte note normative inapplicate (meglio ancora, nascoste in un cassetto da anni) e ai vari “bandi di reclutamento”, troppo spesso andati deserti; ma, intanto, “ci sentiamo a posto con la coscienza, perché i bandi sono stati emessi”, anche sapendo da subito che non avrebbero sortito nulla di positivo, mentre dal tavolo dei relatori qualche proposta di semplice attuazione è partita”.
“In entrambe le serate è stata giustamente sottolineata l’abnegazione che contraddistingue medici, infermieri, paramedici, amministrativi, manutentori e operatori sociosanitari in una situazione che vede la latitanza di chi ha in capo l’organizzazione ed il funzionamento della nostra sanità locale: dalla direzione generale dell’Asl alla regione – prosegue il gruppo -. Detto questo, dobbiamo, nostro malgrado, prendere atto di una realtà che possiamo definire come “la confusione che regna sotto il cielo” senza che si intravveda uno squarcio di sereno. Le Case della salute (ora denominate pomposamente Case della comunità) segnano il passo, per non dire che sono ferme. Oltre alla ventennale e positiva esperienza di Cannobio possiamo annoverare la struttura sociosanitaria creata ad Omegna, grazie alla caparbietà dei medici di famiglia e a uno spazio adeguato presso la vecchia sede della Casa di riposo Lagostina. A Verbania si è in attesa del richiesto ampliamento della Casa della salute di Sant’Anna a Pallanza, dopo la bocciatura del progetto di trasferirla (chissà quando) al San Rocco di Intra. Se non è cambiato qualcosa in queste ore, non è stato ancora depositato in comune un progetto per l’ampliamento del servizio, come pure non esiste un progetto per trasferire in altra sede i servizi dell’Asl che lì non ci possono più stare. Nel frattempo, migliaia di cittadini sudano sette camicie per avere il medico di famiglia (cioè, il diritto alla prima assistenza) e intanto, il passivo della nostra Asl galoppa e sale a 63 milioni di euro! Fantastica gestione”.
E l’attacco di Comitato Salute Vco prosegue sul tema dell’ospedale unico: “Il fantomatico progetto che prevede il rifacimento dei due ospedali attuali non solo fa acqua da tutte le parti, ma continua a restare una cosa indistinta e poco chiara, soprattutto non gode più dell’incondizionato favore dei suoi “sponsor”. La realizzazione di un ospedale nuovo e unico sta ritornando una priorità come dimostra il documento sottoscritto da cento medici che lo richiedono. In questi giorni, sta girando in rete ma anche trasmesso dalla tv locale un video promosso dalle associazioni del territorio, di cui facciamo parte anche noi in rappresentanza di tutti voi che da anni ci seguite, che rafforza questa richiesta. Una spinta dal basso che fa ben sperare”.
“D’altronde il progetto di Ornavasso – si legge ancora nella nota - quando fu proposto, aveva raccolto il favore della maggioranza dei sindaci del Vco, un parere favorevole reiterato più volte. Non stupisce quindi che anche le associazioni del territorio sostengano e condividano la richiesta dei “cento” in modo che la giunta regionale faccia suo questo appello e ritorni sui suoi passi. Questa era e resta l’unica strada logica da intraprendere, prima che sia troppo tardi per il suo finanziamento. Per concludere: le due serate sono state utili, ma essendo l’una separata dall’altra ciascuna non è stata sufficiente a “scaldare gli animi, se davvero si vuole creare una situazione nuova”. La campagna elettorale è alle spalle da sei mesi ormai e nulla deve essere fatto con quello spirito negativo. E allora? Allora, signore e signori, decidetevi a parlarvi e a organizzare insieme le risposte più efficaci che una minoranza deve mettere in campo. Lo esigono i cittadini”.