La Camera penale di Verbania e l’Ordine degli avvocati della provincia prendono posizione per denunciare quanto accaduto in questi giorni, diramando una nota nella quale esprime solidarietà alla collega che ha ricevuto «pesanti commenti denigratori alla propria persona e alla sua funzione di difensore».
L’avvocato che è stato insultato è Elisa Indriolo, che assiste l'uomo di 63 anni arrestato sabato scorso a Verbania dopo aver tentato di sfigurare con l'acido la ex compagna nel suo salone di acconciature.
I leoni da tastiera se la sono presa con la professionista che è stata attaccata per difendere un uomo che è stato accusato di un reato molto grave.
«Vogliamo ricordare - rimarca la nota della Camera penale - che l’avvocato svolge una funzione garantita dall’articolo 24 della Costituzione. Disapprovare il fatto di difendere pur chi è accusato d’aver commesso un fatto odioso è un atteggiamento pericoloso in quanto mette in discussione il diritto di difesa». «Il difensore, nell'esercizio della sua funzione,- prosegue la nota - non difende il reato, non può essere confuso o assimilato all'autore del reato, ma mette in condizioni la persona di esercitare il proprio diritto di difesa, pilastro della civiltà del diritto in nome del quale vi è stato pur chi ha sacrificato la propria vita, come accadde all'avvocato Fulvio Croce negli anni Settanta, quando venne ucciso proprio perché non si sottrasse all'esercizio del ministero di difensore».
Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Verbania ha invece espresso piena solidarietà alla collega. Dice l’Ordine: «Si ricorda che l’avvocato svolge nel nostro ordinamento repubblicano una fondamentale funzione sociale, consentendo ad ogni persona di potersi difendere nel processo, quale unico e solo strumento indispensabile, per una società’ che si vuol definire civile, al fine di determinare la colpevolezza di un soggetto accusato di aver commesso un reato e conseguentemente al fine di comminare la giusta pena. Tocca invece assistere alla delegittimazione della funzione difensiva e dello stesso processo che sembra essere visto da taluni come una sorta di inutile orpello, che rallenta i tempi necessari ad arrivare all’invocata esemplare condanna».