Sono saliti in tanti domenica 5 gennaio, a Vedasco, per assistere alla 101esima edizione del Presepe vivente dell' Epifania. Un evento che mancava da 4 anni, dall' edizione del Centenario del 2020. Il Covid aveva costretto l' associazione Vedasco Re Magi e Tradizione a sospendere la rappresentazione della Natività.
Il freddo pungente ha contribuito a rendere l'atmosfera quasi natalizia (è mancata solo la neve), come doveva essere più d'un secolo fa quando pastori, contadini e artigiani che vivevano sulle pendici del Mottarone allestirono la prima rappresentazione.
I figuranti si sono mossi qualche decina di minuti dopo le 14.30, l'ora indicata nel programma per consentire ai bus navetta che facevano la spola da piazza Marconi di portare a destinazione gli ultimi spettatori. Giuseppe e Maria, partiti dall' ex asilo del paese, sono arrivati nella piazzetta all'ingresso di Vedasco preceduti dagli angioletti, dai pastori e dagli spazzacamini. Si sono registrati al censimento per poi risalire le strette vie del paese, ai lati delle quali sono state ricostruire le antiche botteghe degli artigiani e hanno fatto tappa alle locande dove "non c'è posto in albergo".
Nel frattempo il corteo di Erode ha raggiunto la reggia - il cortile e il balcone della villa messa a disposizione dal proprietario - per accogliere i Re Magi abbandonati temporaneamente dalla Cometa. Giuseppe e Maria, intanto, avevano raggiunto la capanna allestita sopra il parcheggio intitolato a Giovanni Paolo II dove la Sacra rappresentazione si è conclusa con l' adorazione dei Magi al cospetto d'un folto pubblico.
Redazione