“È stucchevole quanto siano ancora le parole a prevalere sulle concrete necessità dei cittadini in tema di assistenza sanitaria, che continuano a subire le conseguenze di decisioni “partitiche” (quindi identitarie), che nulla hanno a che vedere con quelle “politiche”, che riguardano invece il “bene comune””. Così il Comitato Salute Vco commenta l’attuale situazione della sanità in provincia, tra la bocciatura del progetto di ristrutturazione dei due ospedali e l’ipotesi dell’ospedale unico che torna alla ribalta dopo anni.
“Indiscrezioni giornalistiche di questi giorni – prosegue il comitato - ci riportano a oltre 20 anni fa, come se, nel frattempo, non fosse successo nulla, oltre agli arcinoti disastri. Poco ci interessa sapere perché o chi suggerisce ipotesi anche assurde come quelle che abbiamo letto. Si metta una pietra tombale su un passato per nulla glorioso e si abbia il coraggio di guardare avanti”.
“Il nuovo assessore alla sanità del Piemonte pare abbia negativamente giudicato la soluzione proposta di rifare i due ospedali, votata nel 2023 dal precedente consiglio regionale e voluta a tutti i costi dall’attuale “sottosegretario”. E fin qui ci siamo. Ma poi?”. Continua Comitato Salute Vco: “Uno straccio di idea al passo con i tempi in fatto di sanità ospedaliera, di carenza di figure professionali indispensabili, di bandi ogni volta andati deserti, di nuove strutture territoriali che attendiamo inutilmente da anni e i cui termini per il finanziamento con i fondi del Pnrr sono ormai prossimi alla scadenza la vogliamo avere o no? Non basta dire – o farsi dire – che la delibera regionale sul “presunto potenziamento” dei due ospedali non va bene. Bisogna anche assolutamente e subito dire che cosa si vuol fare, come, dove e perché. Siamo stufi di essere presi in giro”.
Si legge ancora nella nota: “Non ci interessa più la girandola continua e asfissiante delle ipotesi più fantasiose buttate in pasto a un territorio di confine solo per farlo litigare ancora un po’ ed evitare così di decidere qualcosa di veramente realizzabile. Si prenda atto una volta per tutte delle indicazioni e delle urgenze sottolineate da più parti. Si valutino con attenzione le iniziative in corso che sollecitano molti nostri sindaci a dire che cosa vogliono davvero per l’Asl del Vco, senza prenderli in giro come successe nel 2019 fingendo che l’unità raggiunta nel 2015 su Ornavasso non fosse mai esistita. Si utilizzi con ferma volontà “il tanto sospirato cambio di guardia all’Asl” per non fare fallire anche questa nuova occasione di disponibilità personale di buonsenso”.
“Il presidente Cirio sentenzia “Sanità solo privata mi ripugna. Deve essere solo complementare a quella pubblica”. Bene – conclude il comitato - allora lo dimostri con i fatti, ad iniziare dal Vco, che diversamente rischia fortemente di scomparire dalla cartina regionale della sanità pubblica. Non c’è più tempo da perdere”.