Sanità - 14 gennaio 2025, 19:00

Il Pd Vco sulla sanità: "Positivo il ritorno all'ospedale unico, ma la regione va in un'altra direzione"

I rappresentanti provinciali del partito: "Il bilancio dei primi cinque anni di presidenza Cirio è catastrofico"

Che in regione Piemonte aspettino la bocciatura dello studio di pre-fattibilità sulla ristrutturazione di Castelli e San Biagio, in casa Pd, è più d’un sospetto. L’ha esplicitato, in apertura di conferenza stampa Michela De Nicola, rappresentante del Vco insieme a Lucio Reggiori della commissione regionale Pd sulla sanità. “Il governo di destra in Piemonte – questo il suo ragionamento – ha fatto campagna elettorale sui due ospedali, il bilancio dei primi 5 anni di presidenza Cirio è catastrofico”.

“Nei giorni scorsi – rivela Reggiori – mi è capitato di assistere ad una coda di 42 pazienti in fila al Dea di Domodossola, ogni domenica c’è gente in attesa fuori dal San Biagio”. La Casa di comunità di Verbania, per la quale il sindaco Giandomenico Albertella ha indicato il Distretto sanitario in viale Sant’Anna, al momento è una casa “fantasma”. Aggiunge Reggiori: “Finora non s’è andati oltre l’indicazione del sindaco, mi permetto di aggiungere che un servizio h24 non può essere tenuto da personale pubblico. Il rischio paventato dal Pd è quello dell’appalto, anche nella medicina territoriale, ai gettonisti”.

“Faccio presente – osserva Rosa Rita Varallo, presidente reggente di Pd Vco – che conferenza e rappresentanza dei sindaci sono senza presidente dopo le dimissioni di Gianmaria Minazzi e l’intera rappresentanza è da rinnovare. Anche se il parere dei sindaci è solo consultivo, sarebbe grave che le decisioni siano prese senza sentire i sindaci”.

Sulla raccolta tra i sindaci promossa dall’omegnese Daniele Berio, Varallo precisa: “Appoggiamo l’iniziativa, diamo indicazione ai sindaci Pd di aderire, ma gran parte dei firmatari sono sindaci civici”.

“Che si torni all’ospedale unico – commenta Reggiori – è positivo, noi siamo sempre stati per questa opzione. Però deve essere un ospedale pubblico. La strada intrapresa dal governo ragionale, che prevede 4,5 miliardi di euro per nuovi ospedali in Piemonte dei quali solo 192 milioni di co-partecipazione pubblica, ci sembra vada in un’altra direzione. I prestiti da chiedere all’Inail andranno comunque restituiti”.

Redazione