Il Movimento Nazionalpopolare del Verbano-Cusio-Ossola, coerentemente con la ventennale battaglia contro l'ipotesi di “Ospedale Unico”, iniziata nel 2003 con il sostegno al Referendum che aveva bocciato la proposta di Piedimulera e successivamente con il sostegno al Comitato Difesa Ospedali, ribadisce la propria contrarietà alla nuova ipotesi dell'Ospedale Unico sulla collina di Ornavasso.
Ospedale Unico che comporterebbe non solo la totale chiusura del “Castelli” di Verbania e del “S.Biagio” di Domodossola, ma probabilmente anche del “Madonna del Popolo-Coq” di Omegna.
Ribadisce che il Verbano-Cusio-Ossola, provincia prevalentemente montana, con numerose vallate e inevitabili problemi di viabilità, deve mantenere gli attuali ospedali, con il ”Castelli” di Verbania ed il “S.Biagio” di Domodossola che devono tornare ad essere due ospedali generalisti, ciascuno con i reparti essenziali e ciascuno con il proprio Dea e non due ospedali gestiti come un ospedale unico plurisede..
Quanto sopra vista la totale assenza di una vera rete di servizi sanitari territoriali e anche in considerazione di quella “specificità montana” che dovrebbe garantire “i servizi in base alle specificità del territorio” e le specificità del nostro territorio significano che non si può accentrare tutto in quell'Ospedale Unico che potrebbe diventare l'ennesima cattedrale nel deserto.
Non è necessario abbattere e ricostruire ex novo il “Castelli” ed il “S.Biagio”, con i 200 milioni di euro stanziati dalla Regione e con le moderne tecniche è possibile ristrutturare, modernizzare, potenziare ed efficientare le attuali strutture ed i relativi servizi.
Federazione Nazionalpopolari del Verbano-Cusio-Ossola
il presidente Adriano Rebecchi Martinelli