Attualità - 29 gennaio 2025, 19:00

Nuovo codice della strada e ristorazione, anche nel Vco calano i consumi di alcol

Tra le iniziative messe in atto dai locali per informare il cliente, l’esposizione delle tabelle alcolemiche, la proposta di bevande a bassa gradazione alcolica e la wine bag

Hanno sfiorato il numero di 200 gli esercizi di somministrazione -bar e ristoranti- di Novara e Vco che hanno risposto al sondaggio proposto in questi giorni da Fipe Confcommercio Alto Piemonte. Oggetto dell’indagine gli effetti sul consumo di alcol in bar e ristoranti in seguito all’inasprimento delle sanzioni per chi guida in stato di ebbrezza introdotte dal Codice della strada in vigore dal 14 dicembre 2024.

“Pur non essendoci stati cambiamenti nelle norme che regolano la somministrazione di alcolici in bar e ristoranti e neppure nei limiti di tolleranza del bere, se non per alcune categorie, il clamore mediatico di queste settimane ha generato confusione anche nel nostro settore - dice Massimo Sartoretti, presidente di Fipe Confcommercio Alto Piemonte - Per questo abbiamo voluto proporre alle imprese associate un semplice questionario per misurare gli effetti del nuovo codice della strada a poco più di un mese dalla sua entrata in vigore e soprattutto per sapere quali iniziative gli esercizi abbiano eventualmente attivato a favore dei clienti. Ebbene, è emerso che per il 69,6% degli intervistati i consumi di alcol sono diminuiti in modo rilevante; per il 21,7% i consumatori sono più attenti al bere, ma senza cali di rilievo, mentre solo per il 9,1% non è cambiato nulla. Tendenzialmente il cliente del ristorante rinuncia all’acquisto della bottiglia, preferendo il singolo calice, oppure rinuncia al digestivo di fine pasto che in molti casi veniva offerto dallo stesso ristoratore”.

E’ stato quindi chiesto ai titolari degli esercizi quali misure abbiamo già messo in atto per aiutare i clienti a restare nei limiti di legge. Il 26,1% favorisce l’asporto di bottiglie non del tutto consumate al tavolo, con la cosiddetta wine bag (qualcuno ha esposto all’ingresso del locale un apposito contenitore per le bottiglie, anche in funzione della campagna anti spreco che Fipe sta promuovendo in questo periodo).

Il 26,9% mette a disposizione alcol test, a pagamento o gratuiti, il 12% propone bevande a bassa gradazione alcolica o vini dealcolati, l’8% ha aumentato la proposta di cocktail analcolici e il 2% espone sul bancone del bar piccoli snack gratuiti per non bere a stomaco vuoto. Resta un buon 25% che non ha ancora fatto nulla, ma si tratta perlopiù di attività che lavorano soprattutto sulla caffetteria, con chiusura nel tardo pomeriggio.

“Fipe consiglia di esporre le tabelle alcolemiche e di dotarsi di alcoltest – dice Massimo Sartoretti -. Per quanto l’obbligo sussista solo per le discoteche e per chi rimane aperto dopo le 24, abbiamo suggerito di esporre comunque le tabelle così che il cliente possa all’occorrenza consultarle e valutare, sulla base di quanto ha bevuto, se rientra o meno nei parametri. A oggi, il 52% degli intervistati le ha già esposte, mentre il 21,7% ha in programma di farlo, gli altri non sono interessati a esporle. Inoltre il 48% mette a disposizione alcol test, di questi il 21,7% a pagamento, gli altri gratuitamente. È fondamentale per noi poter operare in un contesto normativo che tenga conto delle esigenze delle imprese della ristorazione, garantendo al contempo la sicurezza di tutti - conclude il presidente di Fipe Confcommercio Alto Piemonte -. E’ da sempre nostro interesse collaborare con le Istituzioni nazionalil e locali per assicurare un equilibrio tra sicurezza stradale, sicurezza delle città e operatività dei nostri esercizi”.

comunicato stampa a.f.