/ Cultura

Cultura | 05 febbraio 2025, 15:30

La danza torna al Maggiore con "Dar corpo allo spazio"

Un inedito spettacolo in tre diverse repliche in scena il 15 febbraio

La danza torna al Maggiore con "Dar corpo allo spazio"

Un nuovo appuntamento con la danza al teatro Il Maggiore di Verbania: sabato 15 febbraio va in scena “Dar corpo allo spazio”, uno spettacolo itinerante che invita il pubblico a scoprire come la danza può trasformare e abitare luoghi diversi. In una sola serata, tre spettacoli unici si intrecciano in più repliche, creando un’esperienza coinvolgente e dinamica. Un viaggio attraverso i diversi spazi del teatro verbanese, dove corpo e ambiente dialogano, dando vita a nuove percezioni e modi di vivere il movimento. Le repliche sono in programma alle 15.00, alle 18.00 e alle 21.00.

Il primo spettacolo è “Studio per Aliseo” del Balletto Teatro di Torino. Aliseo è un vento costante, regolare, come il desiderio di esplorare e danzare. Il vento è energia, necessita di luoghi, intenzioni a volte di caos per poter lasciare emergere la sua potenza con tutte le sue intensità. Le intensità sono disegni di trasformazioni. Modificano ciò che il corpo agisce mutando il paesaggio, esattamente come l’intensità del vento. Aliseo è un viaggio di trasformazione, senza inizio, senza fine. La coreografia è di Manfredi Perego, eseguita dalla ballerina Nadja Guesewell.

Si passa poi a “Naufraghi” della compagnia Naturalis Labor. L’immagine del naufragio è quella che meglio rappresenta l’ineffabile che travolge chi, all’improvviso, si ritrova a fare i conti con la propria esistenza. Il naufragio è quando l’uomo incontra un limite nuovo, un muro invalicabile, ma è anche possibilità di progettare un mondo. In questa storia c’è un lieto fine, quello che noi vorremo che accadesse a tutti quelli che si ritrovano di fronte all’insormontabile. Ogni naufragio è sempre causato da qualcosa, qui da un amore impossibile. Come uno stordimento che ci fa barcollare, in mezzo ad una nebbia di sentimenti. La coreografia è di Luciano Padovani, eseguita dai danzatori Alice Carrino e Giuseppe Morello.

Infine, “Vox Poetica” di Matteo Stella Dance Arts, che propone una vera e propria destrutturazione del vocabolario della danza classica, simile alla decostruzione semantica cageana, e il rapporto tra immobilità e movimento dei corpi, riconducibile alla relazione tra silenzio e suono. Sul palco Vittoria Valerio, solista al Teatro alla Scala di Milano, Samantha Stella e Matteo Levaggi.

l.b.

TI RICORDI COSA È SUCCESSO L’ANNO SCORSO A FEBBRAIO?
Ascolta il podcast con le notizie da non dimenticare

Ascolta "Un anno di notizie da non dimenticare 2024" su Spreaker.
Prima Pagina|Archivio|Redazione|Invia un Comunicato Stampa|Pubblicità|Scrivi al Direttore