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Attualità | 14 febbraio 2025, 18:00

"M'ama o non m'ama", al Ferrini Franzosini riflessioni su ciò che non è amore FOTO

Avis e l'ordine degli avvocati del Vco hanno organizzato un convegno sulla violenza di genere per sensibilizzare i giovani su un tema di grande importanza

"M'ama o non m'ama", al Ferrini Franzosini riflessioni su ciò che non è amore FOTO

Nel 2024 le denunce per maltrattamenti nel Verbano Cusio Ossola sono state 54, quelle per atti persecutori e stalking 39, in calo sul 2023 quand’erano 54. A fornire le cifre, questa mattina agli studenti delle classi III e IV del Ferrini Franzosini, è stato il presidente del Tribunale di Verbania, Gianni Macchioni, nell’intervento al convegno a cura di Avis Verbania e comitato pari opportunità dell’ordine degli avvocati del Verbano Cusio Ossola nel giorno di San Valentino, dal titolo “M’ama o non m’ama”.

Senza denunce, ha sottolineato Macchioni, “questi 54 casi sarebbero potuti diventare altrettanti omicidi”. Per questo, rivolto soprattutto alle ragazze, ha raccomandato di reagire subito: “Un atteggiamento supino diventa un incentivo per chi è già incline alla prevaricazione. Certi comportamenti vanno stroncati sul nascere affinché non si ripetano”. “Quando mi occupavo di questo tipo di reati – ha raccontato – mi sorprendeva che i fatti denunciati risalissero a 5,10, 15, addirittura 20 anni prima. La dipendenza economica, purtroppo, è spesso di ostacolo. In altri casi, penso alle coppie immigrate da certi paesi, i maschi hanno difficoltà di adattamento ad usi e costumi ai quali, al contrario, le mogli si adattano più facilmente iniziando a lavorare. Questo genera contrasti che possono sfociare in violenza. Non un fenomeno - ha commentato il presidente del tribunale - che riguarda solo gli immigrati da certi paesi ma che riguarda i mutamenti sociali e culturali ai quali, troppo spesso, anche uomini nati in società più evolute faticano ad accettare e troppo spesso reagiscono con violenza. Per questo, fin da giovanissime, le ragazze devono reagire”, ha insistito.

Esistono anche a Verbania, ha spiegato l’avvocato Angelica Chiurillo del comitato pari opportunità dell’ordine degli avvocati, strumenti anche economici a supporto delle vittime di violenza, esiste la “Stanza rosa” al pronto soccorso dell’ospedale Castelli, che proprio Avis Verbania ha collaborato ad istituire. Esistono strutture protette in grado di accogliere le vittime e i figli minori. La dottoressa Silvia Russomando, sostituto commissario della polizia di Stato, ha proiettato un video esplicativo sugli atteggiamenti indicatori del montare della prevaricazione fine alle estreme conseguenze: dalle gelosie tra fidanzatini in poi. Sono intervenuti anche il capitano dei carabinieri Alberto Rondano, le assistenti sociali Micaela Passera (centro antiviolenza Vco) e Samantha Desteffani (Consorzio servizi sociali).

Ad aprire i lavori sono stati Simona Sassi (Avis), Nadia Tantardini (dirigente del Ferrini Franzosini), gli avvocati Paolo Pinzone (presidente del Comitato pari opportunità), Alessia Colombo (Giovani avvocati Vco) e Paolo Ricci (presidente dell’ordine degli avvocati). A rappresentare il comune c’era l’assessore e avvocato Massimo Manzini.

Redazione

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