La Polizia di Stato, martedì scorso, ha dato esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare in carcere disposto nell’ anno 2021 dal Gip del Tribunale di Verbania nei confronti di un cittadino rumeno, classe 1999, ricercato dal 2021 per aver preso parte ad un sodalizio criminoso, finalizzato alla commissione di una pluralità di furti.
Il giovane è stato rintracciato, al valico di Fernetti, dalla Polizia di Frontiera di Trieste, che a seguito di un controllo stradale lo ha indentificato a bordo di una vettura con targa rumena in ingresso nel territorio dello Stato italiano mentre viaggiava in compagnia di altri connazionali dei quali uno gravato, a sua volta, da un provvedimento restrittivo da eseguirsi. Il giovane rumeno cercava di eludere il controllo fornendo agli operatori della Polizia di Stato false generalità, tuttavia una verifica più approfondita attraverso il confronto dattiloscopico ha permesso di accertare la reale identità del soggetto, e, quindi, eseguire il provvedimento restrittivo a suo carico.
L’indagine che ha portato all’emissione del provvedimento prendeva avvio nella primavera dell’anno 2019 a seguito della consumazione di alcuni furti seriali perpetrati in questa provincia ai danni di negozi per la vendita di articoli di telefonia e di materiale fotografico. La complessa e articolata attività d’indagine, espletata attraverso intercettazioni telefoniche e pedinamenti, aveva condotto gli investigatori della Squadra Mobile della questura di Verbania all’individuazione di un gruppo di soggetti, facenti parte di un unico sodalizio criminoso, stanziale nella confinante regione lombarda. Costoro si erano dimostrati particolarmente attivi sull’asse delle autostrade Torino-Venezia e dei Laghi, compiendo a ripetizione una serie di furti in varie località del Piemonte, della Lombardia e del Veneto senza mancare di evidenziare una particolare pericolosità, per il loro modus operandi.In quegli anni, infatti, il sodalizio si era fatto conoscere per agire con inaudita violenza, introducendosi nei negozi, sfondandone i vetri delle porte di accesso con mazze ferrate e palanchini e ponendo in atto rocambolesche fughe, arrivando persino a lanciarsi fuori dalle vetture in corsa, abbandonando poi senza controllo il mezzo sulla sede autostradale.
Il soggetto arrestato, già all’epoca dei fatti, era noto alla Squadra Mobile verbanese, che l’aveva arrestato a Milano in esecuzione di due ordinanze cautelari emesse dal Tribunale per i minorenni di Milano e da due mandati di arresto europei ai fini estradizionali emessi dalle autorità francesi e portoghesi. A seguito del rintraccio, l’arrestato è stato tradotto presso la casa circondariale di Trieste, per essere messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.