I carabinieri della Stazione di Gravellona Toce hanno arrestato, in flagranza di reato, un 32enne per violazione del provvedimento di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla persona offesa e ai luoghi da questa frequentati. L’uomo, residente in provincia, aveva spostato il domicilio nel varesotto a seguito dell’adozione della citata misura cautelare. All’inizio dell’anno, sempre i carabinieri di Gravellona Toce lo avevano arrestato per maltrattamenti in famiglia e resistenza a pubblico ufficiale, dopo la denuncia sporta dalla sua ex compagna. Su richiesta dei militari, per tutelare l’incolumità della vittima, il Gip del Tribunale di Verbania, aveva emesso la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e il divieto di avvicinarsi alla vittima e a fine gennaio, all’uomo, era stato applicato il controllo con braccialetto elettronico. Questi braccialetti, applicati normalmente agli autori dei reati di genere, funzionano in abbinamento ad un secondo dispositivo elettronico che viene tenuto dalla vittima. Quando i due dispositivi si avvicinano a meno di una distanza prestabilita scatta un allarme che avvisa, oltre che la vittima stessa, anche le forze dell’ordine che possono geolocalizzare entrambi i dispositivi. Non mancano alcune criticità legate a falsi allarmi dovuti alla perdita di segnale di uno dei due dispositivi, o problematiche legate alla vicinanza dei dispositivi per motivi di lavoro o di residenza delle due parti, o ancora, è capitato che il tragitto per recarsi al lavoro di uno dei due, incrociasse il raggio di azione dell’altro dispositivo, facendo scattare l’allarme. Ogni volta che questo succede le forze dell’ordine intervengono per sincerarsi che la vittima sia al sicuro. Quello che però è accaduto domenica pomeriggio ha quasi del surreale. La vittima ha lasciato volontariamente a casa il proprio dispositivo per non essere rintracciata e andare a pranzo con l’uomo che aveva denunciato poco più di un mese fa. In questo modo i due dispositivi non si sarebbero avvicinati l’uno all’altro e non sarebbe scattato alcun allarme. Peccato che, fuori dal ristorante, la coppia, senza accorgersene, si sia avvicinata troppo all’abitazione della donna e il dispositivo, lasciato a casa sotto carica, abbia rilevato il braccialetto dell’uomo, inviando il segnale di allarme alla centrale operativa del Comando Provinciale di Verbania. Attraverso la geolocalizzazione il centralinista ha inviato immediatamente la pattuglia della Stazione di Gravellona Toce nella zona del punto indicato dal braccialetto, non trovando nessuno. I militari sono quindi andati a casa della donna per accertarsi della sua incolumità e qui hanno accertato, con stupore, che il dispositivo elettronico era stato lasciato a casa dalla donna e gli operanti si sono quindi messi alla ricerca dell’uomo rintracciando, a breve distanza la donna che stava camminando tranquillamente lungo il marciapiede. Alla richiesta sul motivo perché avesse lasciato a casa il proprio dispositivo, la donna ha risposto che non voleva essere rintracciata e alle pressanti richieste di dove fosse il suo ex, alla fine ha ceduto indicando il punto in cui si stava nascondendo. Apochi metri distanza i militari hanno rintracciato l’uomo, che si stava nascondendo dietro l’angolo di un palazzo in attesa che i carabinieri si allontanassero. Dopo aver accertato che non c’era stata alcuna violenza nei confronti della donna e che l’incontro era stato addirittura concordato per poter pranzare insieme, i carabinieri hanno dichiarato il 32enne in stato di arresto per la violazione delle prescrizioni, e, su disposizione del magistrato di turno, lo hanno tradotto presso il carcere a Verbania. Non era la prima volta che l’uomo violava le prescrizioni. Meno di un mese fa, per lo stesso motivo, era stato arrestato dagli uomini della Questura di Verbania che lo avevano trovato in compagnia della sua ex a casa di lei.
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