Gli italiani si sono sempre distinti, nel corso della storia, per creatività e intraprendenza.
I dati più recenti, relativi in particolare al 2023, sembrano confermare questa tendenza, fotografando una situazione nazionale all'insegna dei numeri in crescita per quanto riguarda i liberi professionisti.
Archiviati gli anni complessi della pandemia, la curva ha ripreso il suo percorso di risalita e, come messo in luce nel IX Rapporto sulle Libere Professioni in Italia - anno 2024, reso pubblico a novembre dello scorso anno, nel 2023 è stato possibile registrare ufficialmente un passo in avanti di ben 10mila nuove attività autonome avviate.
Con i datori di lavoro-professionisti in cima alla lista, i numeri complessivi dei lavoratori indipendenti hanno raggiunto, alla fine del 2023, la totalità di 1,36 milioni di unità.
Andando a guardare il cuore di questi numeri, non si può non menzionare la crescita quantitativa delle libere professioniste donne, aumentate in particolare nelle Regioni meridionali.
In un momento in cui, con l'innovazione che corre alla velocità della luce e un nuovo approccio al lavoro che vede sempre più in primo piano il desiderio di impattare positivamente nella società, la libera professione e l'impresa sono particolarmente attrattive e il mondo della politica e della finanza agevolata se ne stanno rendendo conto.
Lo dimostrano chiaramente opportunità come il bando Autoimpiego Centro Nord che, rivolgendosi agli aspiranti imprenditori del centro e del nord del Paese, in particolare ai giovani under 35 disoccupati e inattivi, mette a disposizione sia contributi a fondo perduto che coprono fino al 65% delle spese per l'inizio dell'attività, sia voucher di avvio dedicati all'acquisto di beni, strumenti e servizi.
Misure come quella appena descritta, finanziata, per l'anno in corso, con 274,5 milioni di euro, ci permettono di ricordare che, al giorno d'oggi, tra i desideri dei giovani non ci sia solo il posto fisso, ma anche percorsi in grado di garantire flessibilità, crescita costante, possibilità di sentirsi realizzati trasformando in business la passione di una vita.
Nonostante i livelli pre Covid relativi al numero di lavoratori indipendenti non siano ancora stati recuperati - parliamo sempre dei dati risalenti alla fine del 2023 - fanno ben sperare i dati sui redditi che parlano, specialmente per categorie come i geometri, i medici, gli ingegneri e gli architetti, di una crescita dei profitti notevole negli ultimi 4-5 anni.
Tutti numeri che parlano di una ricchezza preziosa per il Paese sia dal punto di vista dell'indotto fiscale, sia per quanto riguarda la circolazione della conoscenza, sempre più protagonista dell'economia come ci aiuta a capire il segno positivo del rapporto tra Pil pro capite e numero di lavoratori indipendenti nei vari Paesi UE.
La speranza è che vengano messe a punto sempre più misure per tutelarla, con percorsi che, a detta di esperti come il Presidente del Consiglio Nazionale dell'Economia e del Lavoro Brunetta, dovrebbero essere sempre più improntati alla sinergia tra pubblico e privato.