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Sanità | 24 febbraio 2025, 19:00

Un ospedale unico per il Vco: la proposta dei sindaci dell'Unione Montana Cusio Mottarone

I primi cittadini dei comuni di Baveno, Omegna, Casale Corte Cerro, Gravellona Toce e Stresa: "Serve andare avanti"

Un ospedale unico per il Vco: la proposta dei sindaci dell'Unione Montana Cusio Mottarone

I sindaci dell’Unione Montana Cusio Mottarone intervengono nuovamente sulle criticità legate alle decisioni sulla sanità locale, diffondendo un documento condiviso:

"La possibile risposta del Governo, come da notizia riportata ieri dalla stampa e tv locali - scrivono i sindaci - che nella eventuale ristrutturazione dei due ospedali del territorio si prevede un solo Dea, deve portare tutti gli enti istituzionali ad uno scatto in avanti superando logiche di divisione territoriali, che si scateneranno laddove si decidesse di lasciare un solo Dea a Domodossola o a Verbania. Una prima cosa va chiarita ai cittadini: un ospedale senza Dea non è di fatto un ospedale, ma poco più che un grande ambulatorio. Tutti i servizi e reparti sarebbero nell’ospedale con il Dea."

"Avere il Dea solo a Domodossola vuol dire “consegnare” migliaia di cittadini del Verbano e del Cusio all’Asl di Novara e all’ospedale di Borgomanero (che sarà a breve ristrutturato e potenziato), alla sanità lombarda e ancor peggio alla sanità a pagamento privata. In più lascerà senza servizi prossimi una popolazione che aumenta di molto sul lago in estate grazie al turismo."

"Avere il Dea solo a Verbania vuol dire acuire la lontananza dai servizi dei cittadini dell’alta Ossola. Fa rabbia sapere che chi è al Governo regionale sapeva, a partire dai rappresentanti locali, che un solo Dea sarebbe stato concesso al nostro territorio. Ora serve uno scatto d’orgoglio e di buon senso. O si apre una guerra tra i territori su dove sarà il Dea, in cui a morire sarà la sanità pubblica nel Vco, o si cambia rotta allenandoci tutti per un nuovo efficiente, moderno, unico ospedale baricentrico."

"Invitiamo nuovamente il governo regionale ad ascoltare l’appello dei quasi 50 Sindaci, dei medici, del personale sanitario, delle categorie economiche, sociali e sindacali che da anni fanno appello perché si vada in questa direzione. Questa è l’ultima fermata. - concludono  - Se la Regione Piemonte non farà un passo indietro sulla ristrutturazione dei due presidi con un solo Dea, sarà la pietra tombale su un modello di sanità pubblico efficiente."

Alessandro Monti (sindaco Baveno e Presidente Unione Montana), Daniele Berio (sindaco di Omegna), Gabriele Falcioni (sindaco di Casale Corte Cerro), Giovanni Morandi (sindaco di Gravellona Toce) e Marcella Severino (sindaco di Stresa).

comunicato stampa a.f.

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