Sanità - 27 febbraio 2025, 09:21

Ristrutturazione degli ospedali, Pd Ossola: "Primo passo per cancellare la sanità pubblica nel Vco"

"Il secondo passaggio è quello di affossare sul nascere le strutture di prossimità. L'obiettivo? Il privato"

Ristrutturazione degli ospedali, Pd Ossola: "Primo passo per cancellare la sanità pubblica nel Vco"

“La scelta della regione di investire 100+100 milioni su Castelli e San Biagio è uno dei due passaggi – quello più riconoscibile - per cancellare la sanità pubblica del Vco”. È il duro attacco del coordinamento Pd Ossola contro la decisione della regione e del ministero di ristrutturare i due ospedali del Vco, accantonando così la proposta dell’ospedale unico. “L'altro – proseguono dal Pd - è quello di affossare sul nascere il programma di sanità territoriale, anche se i soldi ci sono e sono quelli europei del Pnrr. L'obbiettivo è evidente, anche se tenuto nascosto al “grande pubblico”: sostituire la sanità pubblica con quella privata”.

Questo, secondo il Partito Democratico ossolano, il primo passaggio verso la fine della sanità pubblica: “La situazione del personale di Castelli e San Biagio, le condizioni di lavoro di medici ed infermieri è significativamente diversa – insostenibile- anche solo rispetto a dieci anni fa. Gli organici sono sempre più insufficienti e i bandi vanno comprensibilmente deserti: un medico che mira ad una crescita professionale non si ficca in una realtà con due ospedaletti e con una qualità di lavoro e di vita così precaria: orari dilatati, turni di lavoro non rispettati. Per gli infermieri, che vivono un'uguale situazione ambientale, va aggiunta l'attrazione della Svizzera, sia come retribuzione, sia come rispetto di orari e turni”. La prima conclusione, dunque, è che “progressivamente il sistema dei due ospedali imploderà. Il processo - già ora in divenire - sarà lento ma l’esito certo sarà infausto: né il San Biagio né il Castelli potranno ancora garantire un servizio di minima sicurezza sanitaria per mancanza di personale sanitario adeguato. In questo quadro, la battaglia per il Dea - dove lo metto? - appare sempre più quella dei polli di Renzo di manzoniana memoria”.

Il coordinamento ossolano illustra poi il secondo passaggio: “I cittadini sanno poco di casa di comunità e di ospedali di comunità, ma se ascoltassero gli operatori sanitari - di qualunque tendenza - capirebbero che si tratta di strutture di prossimità, indispensabili proprio per integrare e alleggerire il carico di lavoro degli ospedali, in particolare dei Dea e pronto soccorso. La domanda è – proseguono dal Pd - come mai queste strutture, previste in Vco entro il 2026 e con i soldi del Pnrr già disponibili – Domodossola, Omegna, Verbania per le “case” e Gravellona per l'”ospedale” - non partono? Per Domodossola è ormai certo che la casa di comunità non verrà realizzata e anche se si sventola la solita manfrina della richiesta di proroga dei tempi di finanziamento, questi soldi si perderanno”.

Questa la seconda conclusione: “I cittadini conoscono la vergogna dei “gettonisti”, ma non colgono un altro fenomeno: a Domodossola sono sorti come funghi centri medici privati ai quali molti di noi sono costretti a rivolgersi – pagando - quando il Cup ci dà tempi di attesa infiniti. È evidente che la presenza di una “Casa di Comunità” – dove si paga solo il ticket - costituirebbe una concorrenza pubblica. A pensare male si fa peccato...ma qui è troppo evidente!”.

“Ormai – concludono dal Pd ossolano – non è più tempo di giochini: questa regione va richiamata alle proprie responsabilità. Il coordinamento Pd Ossola si batte affinché la sanità del Vco resti pubblica. Per questo c’è un’unica strada: ospedale unico e strutture sanitarie di prossimità”.

l.b.

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