Scuola - 27 febbraio 2025, 11:10

Dalla Guinea in Italia inseguendo un sogno: l'incontro dei ragazzi dell'Enaip con Ibrahima Cissé Kalil

Gli studenti hanno ascoltato la storia di un ragazzo che poco più di due anni fa ha iniziati un viaggio di speranza attraversando l'Africa e il mare

Dalla Guinea in Italia inseguendo un sogno: l'incontro dei ragazzi dell'Enaip con Ibrahima Cissé Kalil

La storia di Ibrahima Cissé Kalil è una storia di resistenza, di peripezie, di legami forti, quelli che ha raccontato a studenti e studentesse della classe seconda del corso di operatore al benessere-acconciatura di Enaip Omegna.

È in Italia da poco più di due anni ed è arrivato a Lampedusa con uno dei tanti barconi “della speranza”. Ha lasciato casa a Conakry, la capitale della Guinea, quattro anni fa, è stato per un periodo sempre nel proprio paese natale, poi ha iniziato il suo viaggio tra Senegal, Guinea-Bissau, Mauritania, Mali, Algeria, Tunisia e infine il mare. “Di pericoli ne ho superati tanti – ha raccontato –. In Mauritania mi hanno detto: “O ci dai tutto o ti prendiamo la vita”. Non è stato facile raggiungere la Tunisia, da dove mi sono imbarcato per Lampedusa. Siamo stati in mare un paio di giorni”.

Da Lampedusa è stato smistato direttamente a Verbania, dove risiede ancora oggi. Nell’estate 2023 ha lavorato come stagionale al lido di Suna di Verbania, adesso collabora con il centro d’accoglienza di cui è stato ospite e cerca di dare un supporto ai nuovi arrivati.

“In Guinea ero l’ultimo fratello di una famiglia molto numerosa – ha sottolineato –. È stato mio fratello maggiore a spingermi a partire. Mi ha detto: “A calcio sei forte, vai in Europa e cerca di realizzare il tuo sogno”. Non è stato semplice partire. Mia madre non voleva, non mi ha parlato per quattro mesi, poi ha capito il motivo. Ho un rapporto speciale con lei e spero un giorno di aiutarla concretamente. È una grande donna. Oggi mi chiama e mi chiede: “Hai pranzato? Hai cenato? Mangia perché devi stare bene”. La rassicuro sempre e le dico che ormai non sono più un bambino”.

Tra una domanda e l’altra da parte dei ragazzi, il racconto di Ibrahima è proseguito ricco di emozione e in un italiano davvero fluente. “Ho imparato l’italiano su YouTube – ha detto –. La mia fortuna è che è simile al francese, che è la lingua nazionale in Guinea. In Italia ho trovato un paese pronto ad accogliere. Mi sono vicine tante persone e posso dire di essere fortunato. Mi sento riconoscente nei confronti dell’Italia e proverò a restituire il meglio che so fare”.

l.b.

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