La storia di Ibrahima Cissé Kalil è una storia di resistenza, di peripezie, di legami forti, quelli che ha raccontato a studenti e studentesse della classe seconda del corso di operatore al benessere-acconciatura di Enaip Omegna.
È in Italia da poco più di due anni ed è arrivato a Lampedusa con uno dei tanti barconi “della speranza”. Ha lasciato casa a Conakry, la capitale della Guinea, quattro anni fa, è stato per un periodo sempre nel proprio paese natale, poi ha iniziato il suo viaggio tra Senegal, Guinea-Bissau, Mauritania, Mali, Algeria, Tunisia e infine il mare. “Di pericoli ne ho superati tanti – ha raccontato –. In Mauritania mi hanno detto: “O ci dai tutto o ti prendiamo la vita”. Non è stato facile raggiungere la Tunisia, da dove mi sono imbarcato per Lampedusa. Siamo stati in mare un paio di giorni”.
Da Lampedusa è stato smistato direttamente a Verbania, dove risiede ancora oggi. Nell’estate 2023 ha lavorato come stagionale al lido di Suna di Verbania, adesso collabora con il centro d’accoglienza di cui è stato ospite e cerca di dare un supporto ai nuovi arrivati.
“In Guinea ero l’ultimo fratello di una famiglia molto numerosa – ha sottolineato –. È stato mio fratello maggiore a spingermi a partire. Mi ha detto: “A calcio sei forte, vai in Europa e cerca di realizzare il tuo sogno”. Non è stato semplice partire. Mia madre non voleva, non mi ha parlato per quattro mesi, poi ha capito il motivo. Ho un rapporto speciale con lei e spero un giorno di aiutarla concretamente. È una grande donna. Oggi mi chiama e mi chiede: “Hai pranzato? Hai cenato? Mangia perché devi stare bene”. La rassicuro sempre e le dico che ormai non sono più un bambino”.
Tra una domanda e l’altra da parte dei ragazzi, il racconto di Ibrahima è proseguito ricco di emozione e in un italiano davvero fluente. “Ho imparato l’italiano su YouTube – ha detto –. La mia fortuna è che è simile al francese, che è la lingua nazionale in Guinea. In Italia ho trovato un paese pronto ad accogliere. Mi sono vicine tante persone e posso dire di essere fortunato. Mi sento riconoscente nei confronti dell’Italia e proverò a restituire il meglio che so fare”.