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Economia | 04 marzo 2025, 09:25

Crisi economica in Piemonte: il 1° trimestre 2025 segna un peggioramento

Confartigianato Imprese evidenzia la flessione di ordinativi, investimenti e occupazione

Crisi economica in Piemonte: il 1° trimestre 2025 segna un peggioramento

L'indagine congiunturale del primo trimestre del 2025 realizzata da Confartigianato Imprese Piemonte segnala un netto peggioramento rispetto alla fine del 2024. I dati relativi agli ordinativi e agli investimenti mostrano una flessione preoccupante, con un calo degli ordinativi dal -12,79% al -14,88% e un aumento delle imprese che non prevedono investimenti, passando dal 76,64% al 78,20%. La produzione totale continua a scendere, passando dal -12,79% al -16,33%.

Anche il dato sull’occupazione non è positivo: le previsioni di assunzione di apprendisti sono peggiorate, passando da -18,62% a -24,86%, mentre l’andamento occupazionale si attesta su un -7,54%, rispetto al -3,96% precedente.

Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte, commenta con preoccupazione il quadro congiunturale: “La crisi sta diventando sempre più tangibile e diffusa. I settori della meccanica e della moda stanno subendo gli effetti di una situazione geopolitica complessa, aggravata dalla crisi energetica. Le richieste di cassa integrazione sono aumentate e le difficoltà nel mercato interno si riflettono sui bilanci familiari, che a loro volta riducono il potere di acquisto e frenano i consumi”.

Felici sottolinea l’urgenza di politiche straordinarie e di lungo termine per supportare la manifattura locale, un settore fondamentale per il futuro economico della regione. “Non basta parlare di crisi geopolitica. È necessario un cambio di approccio che consideri anche un rinnovamento geoeconomico per sostenere la competitività delle imprese locali. La manifattura va protetta e incentivata: in gioco ci sono posti di lavoro e il futuro del nostro territorio”.

Oltre alla crisi della moda e della meccanica, che continuano a soffrire sotto il peso della globalizzazione e dei costi energetici, il rapporto segnala anche un peggioramento della previsione di regolarità negli incassi, che scende dal 66,23% al 61,22%, con un aumento dei ritardi nei pagamenti dal 33,42% al 37,90%.

Felici sollecita l'estensione degli aiuti a tutta la manifattura: “Mentre il fondo per il settore Moda è un passo positivo, sarebbe importante estenderlo a tutte le filiere produttive. Le micro, piccole e medie imprese necessitano di un intervento tempestivo e mirato per garantire la loro sopravvivenza e crescita”.

Confartigianato Imprese Piemonte chiede politiche che vadano oltre gli interventi emergenziali. La recente approvazione di un disegno di legge per la tutela delle micro, piccole e medie imprese è un segnale positivo, ma la strada è lunga. Felici conclude: “Abbiamo bisogno di una strategia lunga e coraggiosa che aiuti le imprese a superare la crisi. Senza un forte intervento a livello politico e governativo, rischiamo di perdere un patrimonio economico e occupazionale fondamentale per la nostra regione”.

a.f.

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