Politica - 16 marzo 2025, 19:00

Enrico Borghi (Italia Viva): ''A Torino trattano il Vco come una colonia'''

Intervista al parlamentare dopo la bocciatura della proposta per garantire un consigliere alla nostra provincia. Il senatore parla anche della crisi in seno al Pd e del riarmo europeo, oggetto di un capitolo del suo nuovo libro

In Regione hanno bocciato  la proposta per garantire almeno un consigliere al Verbano Cusio Ossola. La rappresentanza del Vco può  attendere e una intera provincia viene trattata a pesci in faccia. Una decisione grave e penalizzante per la nostra provincia.

Che ne pensa il  parlamentare ossolano Enrico Borghi?

"E' una domanda che ci porta su livelli miseri e infimi, mai toccati nella politica del VCO. Sul piano giuridico, è una aberrazione totale, perché lo Statuto regionale riconosce la condizione di autonomia speciale alla provincia del VCO. E quindi, siccome il principio cardine di una democrazia liberale è "no taxation without representation", attribuire ad una provincia siffatta un diritto di rappresentanza nell'assemblea legislativa regionale è semplicemente il minimo sindacale di una democrazia rappresentativa che si possa definire realmente tale. Ma, e qui viene il profilo politico, Cirio e la classe dirigente torinese ci considerano delle colonie, ci trattano da colonie. E i cosiddetti rappresentanti del nostro territorio a Torino (nei principali partiti come nelle istituzioni) fanno i caporali di giornata che si allineano agli ordini del sergente. Potrei portare montagne di esempi di come personaggi come Del Ponte, Fornaroli, Motetta facevano battaglie nei loro partiti della Prima Repubblica a difesa del territorio, o per venire ad anni più recenti anche Racchelli e se mi permetti il sottoscritto (penso a come litigai con Alfano per salvare la prefettura di Verbania!) non si sono mai fatti scrupolo di fare le doverose battaglie. Oggi ci trattano da colonie, perché chi ci rappresenta a Torino lo consente. E chi, come me, non lo hai mai permesso e non lo permetterà mai,  deve essere ostracizzato’’

Borghi, il Pd, suo ex partito, vive momenti difficili dopo il voto contrastato in Europa. Lei se ne é andato tempo fa perché non condivideva la linea Schein.....

"Con una battuta, potrei dire che io l'ho vista arrivare! Le posizioni in materia di difesa comune europea e di sicurezza sono state tra le determinanti della mia scelta di due anni fa, insieme con la volontà della nuova segretaria di costruire una nuova identità del partito non fondata sulla sintesi delle culture ma sulla affermazione di una cultura esclusiva  e il silenziamento di altre. Però, io che me ne sono andato perchè Schlein mutava nel profondo l'identità del Pd posso essere titolato per dire che chi si sorprende oggi o dormiva o acconsentiva all'epoca! Schlein sta solo facendo Schlein: sulla difesa, sull'Europa, sulle armi, sul lavoro, sulla vocazione minoritaria che sostituisce la vocazione maggioritaria interpretata come un tradimento del popolo della sinistra, su tutti questi temi Elly è coerente con sè stessa, con le cose che ha detto e con la proposta di "Occupy Pd" che è diventata la linea esclusiva della segreteria. Lei ha deciso di riorganizzare la sinistra su quelle basi, che possono anche avere uno spazio di consenso nel Paese. Il punto è che quelle basi non sono in grado di costruire e cementare una proposta alternativa di governo. E' per questo che serve che tutti i riformisti si uniscano, per costruire una proposta di centro riformatore che alleandosi in coalizione con un Pd che a questo punto potrebbe anche cambiare nome, avendo cambiato nel profondo la sua natura e la sua identità, getti le basi per una alternativa a questa destra regressiva che oggi ci governa.

Ma sul riarmo europeo qual è la sua posizione?

"Faccio uno spoiler ad "Ossola News": il tema del riarmo europeo sarà uno dei capitoli del libro che ho appena finito di scrivere, che uscirà a fine maggio e che si intitolerà "Sotto Attacco". Detta molto in sintesi: è finita la lunga stagione del Dopoguerra che ha portato prima al crollo del Muro di Berlino, e poi alla globalizzazione, nella quale l'Europa ha appaltato a terzi tre funzioni essenziali: la sicurezza agli Stati Uniti, l'energia alla Russia e la manifattura alla Cina. Oggi, per motivi che descriverò, da questi tre paesi per motivi diversi non solo non arrivano più quelle coperture essenziali, ma si esercita una funzione di pressione e di attacco verso i valori occidentali ed europei. E siccome gli ottanta anni di pace in Europa sono stati assicurati e garantiti dalla deterrenza militare, occorre che diventiamo maggiorenni in fretta se non vogliamo essere resi subalterni. E’ in gioco la nostra libertà".

 

Renato Balducci