Alla Cardiologia dell'Ospedale San Biagio di Domodossola sono stati eseguiti i primi interventi di pacemaker leadless bicamerale. Proprio di recente ne è stato eseguito uno particolarmente complesso. Questa mattina nel corso di una conferenza tenuta dal primario della Cardiologia il dottor Alessandro Lupi e dal cardiologo elettrofisiologo Andrea Brunori alla presenza della responsabile dell'ospedale San Biagio la dottoressa Laura Spagnoli è stato spiegato come viene praticata questa tecnologia avanzatissima, attualmente adottata solo da pochissimi centri in Italia e nel Piemonte solo in due ospedali, uno di questi appunto quello di Domodossola. La nuova tecnologia permette di stimolare gli atri e i ventricoli senza l'uso di fili, riducendo significativamente i rischi associati agli impianti tradizionali.
“Questi risultati – ha spiegato il primario della Cardiologia Alessandro Lupi - confermano ancora una volta come la Cardiologia del nostro ospedale rappresenti un'eccellenza riconosciuta anche fuori regione. Quando sono arrivato nel Vco nel 2016 non c'era Emodinaamica, c'erano due ospedali con una cardiologia che veniva gestita come fossero due entità diverse. Ora abbiamo prestazioni specialistiche di 3° livello in Emodinamica Elettrostimolazione-Elettrofisiologia” . Il dottor Brunori viene spesso chiamato a svolgere attività di formazione come tutor per questi impianti innovativi in numerosi altri centri italiani.
"Con questa tecnologia – ha detto il dottor Andrea Brunori - è possibile stimolare sia l'atrio che il ventricolo con due piccolissimi componenti che vengono impiantati direttamente all'interno del cuore. Ne sono stati eseguiti pochissimi in Italia e ancora meno nelle nostre regioni è un passo avanti per i nostri pazienti. Questa tecnologia - ha proseguito - consente di evitare i rischi di infezioni. Il paziente non ha la classica ferita sulla spalla, il pacemaker bicamerale viene impiantato non attraverso un taglio chirurgico, ma attraverso una puntura e i componenti passano attraverso un introduttore nella vena della gamba per poi essere rilasciati nell'atrio e nel ventricolo".
"Questi interventi – ha detto la dottoressa Spagnoli – sono uno stimolo per giovani colleghi per venire a lavorare a Domodossola abbiamo un grande bisogno di avere sia medici che infermieri. Sapere che qui abbiamo una qualità di prestazioni così elevata può essere attrattivo".