È stato presentato questa mattina a Villa Giulia a Verbania il progetto Interreg Italia-Svizzera “Winca4ti”, avviato a gennaio e che si protrarrà fino al 30 giugno 2027, con l’obiettivo di analizzare e descrivere le complesse interazioni tra acqua, economia, ambiente e agricoltura che esistono nel bacino del Ticino in un contesto di significativo cambiamento climatico.
Il progetto consentirà di individuare possibili rischi, opportunità e sfide per il territorio transnazionale del bacino idrologico del Ticino in tema di politiche gestionali e rinnovamento tecnologico. I risultati saranno infatti fondamentali per poter creare un forum partecipato, dove tutti i soggetti interessati del territorio avranno modo di restare informati e portare il proprio contributo per uno sviluppo sostenibile del territorio transfrontaliero verso la realizzazione di una “Water-Smart Society” secondo le indicazioni dell’Ee Blue Deal, che pone al centro un cambio di paradigma. In base a quest’ultimo, il ruolo dell’acqua dovrà essere riconosciuto e valorizzato per garantire la disponibilità idrica, la sostenibilità e la resilienza; tutte le fonti idriche dovranno essere gestite in modo da evitare la scarsità d’acqua e l’inquinamento.
In un’ottica di sistema, operativamente saranno previste nell’ambito del progetto attività afferenti all’effettuazione di analisi per l’individuazione del contesto climatico, ambientale e socioeconomico dell’area del bacino idrografico del Ticino, all’efficientamento dei sistemi di gestione della risorsa irrigua per ottimizzarne la distribuzione e rendere le reti resilienti agli effetti derivanti dai cambiamenti climatici a favore dell’agricoltura e degli eco-sistemi correlati, all’attuazione di monitoraggi, studi e progetti pilota, nonché attività di valutazione partecipata per l’individuazione di azioni condivise, alla definizione di strategie operative per gestire la risorsa idrica in modo sostenibile e a supporto del miglioramento della biodiversità.
Il capofila italiano è rappresentato dal Consorzio di bonifica Est Ticino Villoresi, che si troverà ad operare accanto ai seguenti partner italiani: Consiglio nazionale delle ricerche - Istituto di ricerca sulle acque – sede di Verbania e Università degli Studi di Pavia - Dipartimento di ingegneria civile e architettura. Sono inoltre partner associati la Fondazione Bolle di Magadino e la Fondazione Patrimonio Cà Granda.
Il capofila svizzero è invece rappresentato dalla Scuola Universitaria Professionale della Svizzera italiana – Istituto di Scienze della Terra - Dipartimento ambiente, costruzione e design, accanto ai partner elvetici: Cantone Ticino - Dipartimento del territorio e divisione dell’ambiente - ufficio della protezione delle acque e dell'approvvigionamento idrico.
Il finanziamento per parte italiana ammonta a 1.435.295,65 euro. totalmente finanziato da fondi comunitari e ministeriali. Il finanziamento per parte svizzera ammonta a 280.000,05 franchi, finanziato da fondi comunitari e fondi Cantonali.